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Cgil-Cisl-Uil Gestore Unico rifiuti, deve essere pubblico

La richiesta dei sindacati di procedere per una soluzione in house resta valida anche dopo il parere della Corte dei Conti, auspicando che si arrivi al più presto a una candidatura solida da parte di un soggetto del territorio

Ancona – A fine settembre i Comuni della provincia di Ancona saranno chiamati a indirizzare in maniera definitiva il servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti o verso l’affidamento in house, a un soggetto pubblico del territorio, oppure a un soggetto terzo attraverso una gara pubblica.

Nonostante il percorso tortuoso e difficile, frutto di una legislazione chiaramente orientata alla privatizzazione del servizio, per il sindacato immotivata e non condivisibile, Cgil (Marco Bastianelli), Cisl (Alessandro Mancinelli), Uil (Giorgio Andreani) di Ancona, congiuntamente alle rispettive categorie, Fp Cgil (Stefania Ragnetti), Uil Trasporti (Sergio Marinelli) e Fit Cisl (Daniela Rossi), hanno sempre sostenuto l’importanza di mantenere un controllo e una gestione pubblica dei rifiuti nell’interesse dei cittadini che hanno diritto a un servizio qualificato e a tariffe sostenibili, delle amministrazioni pubbliche, come ad esempio i Comuni, e dei lavoratori che vi operano, che possono contare su situazioni lavorative e contrattuali più certe.

La richiesta di Cgil Cisl e Uil di procedere per una soluzione in house resta valida anche dopo il parere della Corte dei Conti, poiché questo non boccia il modello di affidamento del servizio, che è comunque contemplato dalla legge, quanto alcuni aspetti tecnici presenti nel vecchio progetto.

Cgil, Cisl, e Uil ritengono che possa essere sostenuta attraverso alcuni elementi di discontinuità e miglioramento rispetto al precedente progetto, ma che ne salvaguardino la filosofia di fondo.

La governance della nuova società affidataria in house dovrebbe ad esempio coinvolgere almeno tutti i Comuni più grandi, garantire un efficientamento della gestione per permettere una diminuzione dei costi e delle tariffe a parità di servizio, e prevedere anche il confronto con le associazioni dei consumatori a tutela della qualità del servizio.

Senza dubbio dovranno essere assicurati e programmati gli investimenti in mezzi e strutture che, accanto alla necessaria modernizzazione delle procedure di raccolta e di gestione dei rifiuti, possano anche garantire standard di sicurezza e salute sul lavoro più elevati. 

Resta infine l’aspetto forse più importante che è quello legato a una candidatura di un soggetto pubblico alla gestione del servizio: senza questa, infatti, l’Ata non lo potrebbe affidare, rendendo l’opzione gara l’unica strada percorribile.

Cgil, Cisl, e Uil auspicano quindi che si arrivi al più presto a una candidatura solida da parte di un soggetto pubblico del territorio, e al contempo, che le Amministrazioni tutte si spendano per un progetto politico del servizio rifiuti condiviso e a beneficio dei cittadini e dei lavoratori.

Cgil-Fp Cgil, Cisl-Fil Cisl, Uil-Uil Trasporti Ancona

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