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CHIARAVALLE “Caso Costantini”, petizione di firme a difesa della dirigente comunale

Dopo la denuncia di stalking la funzionaria potrebbe trasferirsi a Fabriano dal 14 febbraio, «l’assordante silenzio di Giunta e maggioranza»

CHIARAVALLE, 30 gennaio 2022 – «La cosa più brutta che poteva esserci è capitata: il silenzio omertoso delle donne che fanno parte della Giunta e della maggioranza: sette donne, 2 assessori e 5 consigliere comunali, che avrebbero dovuto solidarizzare con la vittima e invece hanno scelto la strada di un assordante e vergognoso silenzio».

Fabiola Ceccarelli, già candidata a Sindaco e ora consigliere comunale di Fratelli d’Italia, non usa mezzi termini.

«Invece che stare dalla parte della vittima che ha sofferto per un anno almeno – dice la Ceccarelli – chi è in maggioranza fa spallucce e fa finta di nulla, così come i rappresentanti dei sindacati che non si sono pronunciati e che per altre ragioni fanno sentire alta la loro voce».

La dirigente comunale, dopo aver confermato le accuse di molestie e stalking al sindaco Damiano Costantini, probabilmente sceglierà di trasferirsi in un altro Comune. Nella determina 21 del Comune di Fabriano, la funzionaria risulta assegnataria del posto da dirigente a tempo indeterminato e dovrebbe prendere servizio dal 14 febbraio prossimo.

Non è ancora dato sapere se accetterà il trasferimento ma tutto lascia presagire che andrà a lavorare nella città della carta.

«Le è stato negato per alcune volte il trasferimento – aveva detto l’avv. Roberta Montenovo – ed era stata anche vessata sul lavoro dal Sindaco che l’apostrofava continuamente con durezza e improperi irripetibili, e una volta le aveva anche sputato».

Intanto, molte donne ma anche diversi uomini di Chiaravalle hanno lanciato una petizione di firme a sostegno della quarantottenne dirigente comunale. Molte le persone conosciute firmatarie della petizione: tra loro ci sono diversi ex sindaci e amministratori come Michela Verdenelli, Marina Melappioni, Sabrina Sartini, Daniela Montali, Roberta Ruggeri, Antonio Moscatelli, Riccardo Frullini, Marilena Mannocchi, Mara Baldelli, Giovanni Brandoni, Giuseppe D’Ippolito, Luciana Remaggi, Silvia Camerucci, Marianna Fioretti.

In due giorni sono state raccolte circa cento firme.

«La battaglia delle donne – si legge nel testo della petizione – è sempre difficile e complicata, resa più dura da pregiudizi e ignoranza. Dobbiamo essere riconoscenti alle donne che si assumono il coraggio della denuncia sapendo che per loro si apre una strada tutta in salita; una strada in cui spesso la vittima soffre più del carnefice. E, con dolore, verifichiamo che Chiaravalle in questo non si sta differenziando da altri Comuni italiani nonostante che qui le donne abbiano avuto da decenni un ruolo sociale, politico, economico, importante».

«Una cittadina che ha realizzato il suo progresso civile anche grazie alle donne: alle lavoratrici della manifattura, le sigaraie, ma anche a tante professioniste, politiche, volontarie, che hanno fatto della lotta per i diritti delle donne il loro stile di vita».

Nel testo c’è un chiaro riferimento al silenzio dell’assessore comunale alle pari opportunità Cristina Amicucci: «Perchè non prende le difese della dipendente offesa? E’ forse distratta».

E, infine, l’auspicio «che la comunità chiaravallese, donne e uomini, sostenga chi ha avuto il coraggio di denunciare pur consapevole del calvario che avrebbe dovuto affrontare».

Gianluca Fenucci

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