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Cronaca

Chiaravalle Gli spacca una bottiglia in testa tagliandogli il volto gravemente

Ieri sera in pieno centro poco distante dal teatro comunale, un trentenne di origine magrebina, con precedenti, ha aggredito un giovane coetaneo tunisino

di Gianluca Fenucci

Chiaravalle, 5 febbraio 2023 – E’ la sera di un sabato invernale, come tanti, la sera del 4 febbraio.

Sono le 21, il freddo è pungente, siamo nel centro storico di Chiaravalle, a due passi dal Comune, in via Molinelli dove c’è il Piccadilly, l’unico locale chiaravallese in grado di ospitare tanta gente e sabato sera c’è il pienone, una festa di compleanno, musica e colori, entusiasmo e felicità, ragazzi e adulti, famiglie con bambini a festeggiare i 40 anni di una chiaravallese conosciuta.

E poco distante, a una trentina metri, il teatro comunale Valle, gremito, dove va in scena, ironia della sorte, “Questa splendida non belligeranza”, una commedia sul potere devastante del quieto vivere. Magari i cittadini di quel lembo di centro storico, i clienti del locale e chi si trovava a passeggiare per Corso Matteotti avrebbero desiderato solo una mezz’ora di serenità e di pace.

Ed invece, intorno alle 21, si scatena un mezzo finimondo.

Vicino al Piccadilly, in via Molinelli, si sentono distinte le grida di alcune persone, il rumore nitido e fragoroso di vetri rotti e dopo un attimo un giovane che si allontana di fretta, lamentandosi ad alta voce, con le mani sul volto, completamente insanguinato, accompagnato da un amico.

Dall’altra parte un altro giovane, anch’egli alterato, che fugge di corsa con altri ragazzi.

Cosa è successo?

Quello che purtroppo ogni tanto, anzi troppe volte, accade nelle città e Chiaravalle non fa eccezione. Un trentenne di origine magrebina, non nuovo a certe performance, ha spaccato una bottiglia sulla testa di un suo coetaneo tunisino.


Il vetro rotto taglia letteralmente la faccia del tunisino che perde copiosamente sangue sul selciato e sulla strada. Il marocchino è stato spesso al centro di episodi simili, è quasi un habitué di fatti irregolari: una volta ha rubato un telefono cellulare a una cameriera del Piccadilly, un’altra a una persona che si trovava all’interno di un negozio, ha spaccato un paio di altre volte le vetrine di locali, ristoranti ed esercizi commerciali.

Tutte le volte è stato fermato e portato in caserma dai Carabonieri ma poi ne è sempre uscito rapidamente.

Funziona così, per la disperazione di tutti: cittadini, proprietari di locali, militari, persone di buon senso. Anche il fratello, che è un cliente fisso e tranquillo del Piccadilly, lo definisce una “persona che fa danni e che dovrebbe essere fermato”.

Ieri sera l’escalation di violenza è finita in un pronto soccorso di un ospedale limitrofo: le ferite sul volto del tunisino, che definiscono “un ragazzo tranquillo che non disturba e vive in modo corretto, erano troppo profonde per essere tamponate provvisoriamente. Necessitavano certamente di un intervento anche rapido di medici ed operatori sanitari.

Bastava osservare l’asfalto di via Molinelli, di parte di corso Matteotti, di fronte alla gelateria Biancaneve o di un tratto di viale Montessori: sangue ovunque, ampie macchie rosse che facevano presagire ferite tutt’altro che superficiali. E poi le telefonate di clienti e cittadini ai Carabinieri: i militari che in pochi attimi arrivano sul posto, fanno bene il loro dovere e individuano colpevole e vittima dell’aggressione.

Il marocchino sarà certamente fermato e il tunisino, poveretto, passerà ore all’ospedale col volto tagliato in due.

Poi, forse, tutto tornerà come prima, fino alla prossima rissa, fino all’ennesimo episodio di violenza e di criminalità, fino a che il sangue scorrerà ancora copioso sulla faccia di qualcuno. Questa splendida non belligeranza.

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