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CHIARAVALLE Il Pd chiede un Piano a sostegno dei commercianti

Gli esercenti, i titolari di bar, ristoranti e commercio al dettaglio vanno aiutati esentandoli dalle tasse locali e garantendo spazi di suolo pubblico

CHIARAVALLE, 2 maggio 2020 – Il Pd locale chiede un Piano Straordinario per gli esercenti chiaravallesi.

«La grave crisi sanitaria generata dalla pandemia – afferma Giuseppe Pizzichini, coordinatore locale Pd – porta con sé una pesante recessione economica che colpisce nel modo più duro partite Iva, autonomi, imprese e in particolare commercianti ed esercenti; titolari di bar, ristoranti, pizzerie, commercio al dettaglio a causa della forzata chiusura delle attività».

«Sono due, in particolare, gli aspetti che devono spingere gli enti locali ad azioni straordinarie a salvaguardia del commercio. La prima concerne la situazione strettamente economica a causa del mancato fatturato e delle spese in tasse locali, utenze, affitti commerciali. La seconda azione riguarda le nuove regole sanitarie che i locali dovranno rispettare in merito a igienizzazione, distanziamento e sovraffollamento da evitare».

Corso Matteotti con la Ztl

La prima proposta, dunque, è valutare da subito misure “a qualunque costo” (secondo il modello del “whatever it takes” dell’ex presidente della Bce, Mario Draghi) per rateizzazioni, consistenti sconti, arrivando fino alla possibilità di una esenzione dalle tasse locali (Tosap, Tari e Imu) con interventi che dovranno comprendere non solo l’anno in corso, ma anche tutto il 2021.

«In secondo luogo, per le nuove regole da ottemperare, noi crediamo che sia necessario garantire spazi di suolo pubblico in più per il distanziamento sul modello di ciò che stanno già facendo in molti Comuni italiani, in questo senso emblematico è il caso di Bari. Pensiamo per esempio alla possibilità di rendere il nostro centro storico, e in particolare corso Matteotti, un’isola pedonale (almeno dal tardo pomeriggio), per questo periodo straordinario, dove potrebbero essere posizionati i tavoli, le sedie, le eventuali strutture mobili delle attività di ristorazione. Tale possibilità pensiamo vada estesa a tutte quelle attività che lo richiedano anche fuori dal centro storico».

«Chiaramente la concessione di ulteriore suolo pubblico andrebbe esenta.ta da tasse».

«Va peraltro ricordato come sia ritenuto opportuno dalle autorità sanitarie privilegiare gli spazi all’aperto rispetto a quelli al chiuso».

Gianluca Fenucci

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