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CHIARAVALLE LE MULTE FIOCCANO MA NON SI POSSONO PAGARE

La Polizia Locale utilizza una modulistica non aggiornata, con l’Unicredit, dove sul bollettino è scritto di recarsi per provvedere, convenzione scaduta, con Monte dei Paschi non ancora attivata, morale: il caos e cittadini indignati

CHIARAVALLE, 12 giugno 2019 –  «Oltre al danno la beffa. Le multe i vigili urbani le elevano eccome, e sono salatissime, ma è grottesco che non si possano pagare e che i cittadini debbano sottoporsi a file interminabili negli istituti di credito per sentirsi dire che si sono sbagliati».
Fabiola Ceccarelli, consigliere comunale di Rinnovamento e Vincenzo Marino, sindacalista della Ugl, commentano all’unisono una situazione che sembra paradossale e che è in questi giorni al centro delle polemiche in città.
«Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere – dice Marino – perché quando la Polizia Locale eleva una multa utilizza una modulistica non aggiornata. Praticamente sulla contravvenzione che viene affibbiata all’automobilista c’è un indirizzo errato dell’istituto di credito dove è obbligatorio andare a pagare le multe».
È curioso ma da una verifica effettuata è proprio così. Infatti sui bollettini delle multe è scritto l’invito a recarsi a pagare la multa all’Unicredit di corso Matteotti mentre dal 1 giugno il nuovo istituto convenzionato con la tesoreria del comune di Chiaravalle è il Monte dei Paschi di Siena.
«È paradossale – continua Fabiola Ceccarelli – che il multato si rechi all’Unicredit e si senta rispondere, dopo essere stato in fila per svariati minuti, che non può pagare la multa e viene indirizzato al Monte dei Paschi. In questa filiale succede la stessa cosa: dopo altre file il malcapitato che si è visto elevare la contravvenzione si sente dire dall’operatore che non è possibile pagare la multa perché la convenzione con il Comune non è ancora attivata. Sappiamo di persone che si sono indignate e hanno chiesto lumi alla Municipale sentendosi rispondere che si devono arrangiare. Qualcuno è stato invitato ad andare a pagare la multa all’ufficio postale, con un ulteriore aggravio di costi, dopo che aveva fatto la fila nelle due banche. Viene da chiedersi se l’Amministrazione comunale non commetta un’omissione nell’indicare nel bollettino della multa una informazione sbagliata. I cittadini sono tartassati».
Gianluca Fenucci
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