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CHIARAVALLE L’Isola e le soluzioni per il centro storico

L’associazione culturale chiaravallese riflette su Corso Matteotti e su nuove idee per conciliare gli interessi di cittadini e commercianti

CHIARAVALLE, 4 giugno 2020 – Si è avviata una discussione piuttosto animata sulla vecchia questione corso aperto o corso chiuso.

L’associazione L’Isola interviene con una nota sulla questione.

«Quasi sempre questo confronto è derubricato sotto la voce interessi contrapposti – dicono gli aderenti all’associazione – invece può esserci un altro punto di vista, quello degli interessi convergenti».

Perché? Cosa chiedono i cittadini e cosa chiedono i commercianti?

«Entrambi vorrebbero un centrocittà vitale e attraente, uno spazio in cui le famiglie possono fare i loro acquisti in sicurezza e dove gli esercenti possono al meglio corrispondere alle richieste dei clienti. È possibile conciliare tutto ciò? Non basta rispondere o no; conciliare tutto ciò deve diventare un imperativo. Insieme, cittadini, esercenti, Amministrazione, debbono ragionare sulle opzioni realizzabili. Avere un centro cittadino più ricco di spazi di socializzazione anche con un occhio attento ai più piccoli; quindi panchine ma anche piccole aree con giochi. Offrire ai bambini possibilità di non annoiarsi fa contenti loro e facilita mamme e babbi impegnati a fare acquisti o semplicemente a guardare le vetrine».

Corso Matteotti a Chiaravalle

Secondo l’associazione L’Isola «forse l’Amministrazione avrebbe dovuto risparmiare qualcosa sulla megarotatoria di piazza Mazzini e investire sul corso oppure risparmiare sulla cementificazione del Campo Boario e investire in arredo urbano verde in centro. Comunque il fatto che sia stato speso denaro in quel modo non può esentare dal trovare risorse per riqualificare il centro città. Premesso che tutte le soluzioni sono legittime; corso sempre aperto, corso sempre chiuso, corso aperto e/o chiuso a metà, ecc. di certo non può succedere quanto accaduto gli ultimi sabato. I cittadini tutti, compresi i commercianti, hanno diritto a una informazione corretta; ridurre al massimo i rischi per la sicurezza deve essere una priorità. In questo senso l’assessore Togni dovrebbe chiedere scusa per il disservizio e comunicare con chiarezza qual è la decisione dell’Amministrazione comunale».

Gianluca Fenucci

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