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CHIARAVALLE VOUCHER, J’ACCUSE DEL PRC: “TROPPE VOLTE USATI DA ENTI E ISTITUZIONI”

CHIARAVALLE, 17 novembre 2016 – “Troppe volte anche a Chiaravalle ed anche da enti ed istituzioni come il comune vengono usati i famigerati “voucher”, il lavoro che si compra in tabaccheria come un pacchetto di sigarette, che vale pochi euro e che si offre, quasi come un’elemosina, a chi chiede invece diritti e dignità”. È questa la denuncia che parte dal Partito della Rifondazione Comunista e che parla di numeri che fanno rabbrividire: “A Chiaravalle oltre 15 mila ore erogate in questa forma nel 2015, tendenzialmente più di 18 mila nell’anno in corso che equivalgono a 10 posti di lavoro fissi trasformati in precarietà”. “Senza dire che in questo modo, il poco pane da spartire – dice Maria Letizia Ruello, segretaria del PRC locale – rischia di essere assegnato senza tener conto né dei bisogni né delle capacità. Non è solo un problema di trasparenza: è la necessità di rimettere al centro la questione lavoro. Ci auguriamo perciò che presto si apra un confronto cittadino su questi temi. Ci auguriamo che a promuoverlo siano le organizzazioni sindacali, ci aspettiamo che siano coinvolti tutti i soggetti che si sono già da tempo mobilitati, auspichiamo la ricerca di soluzioni capaci di evitare ogni forma di “precariato istituzionale” e garantiscano a tutti, purtroppo tanti, almeno un’occasione”. “La scampata, auguriamocelo, crisi di quello che resta della Manifattura Tabacchi indica quanto sia drammatica la situazione sociale e quanto ci sia bisogno di lavoro. Certo 65 posti non sono poca cosa, ma se paragonati alle cifre di disoccupazione nella Vallesina e in particolare a Chiaravalle, sono uno scoglio nel mare della disperazione. Avevamo già in altre occasioni lanciato l’allarme, e avevamo visto nascere l’impegno di un gruppo di disoccupati alla ricerca di un confronto con le istituzioni. Poche settimane fa diverse associazioni, stimolate da un’inchiesta sulla povertà, si sono date impegno a affrontare in maniera più accurata questo dramma. Tuttavia lo sforzo della società civile dovrebbe incontrare di più e meglio l’impegno istituzionale, a cominciare dal lavoro che il pubblico può offrire e in questo contesto sarebbe utile conoscere le occasioni di lavoro che offre il Comune e le forme con cui viene erogato”.

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