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CINGOLI Inaugurazione per la restaurata chiesa di Sant’Elena ad Avenale (video e foto)

Il vescovo Marconi ha anche annunciato l’accorpamento della parrocchia avenalese a quella cingolana guidata da don Patrizio Santinelli

CINGOLI, 24 agosto 2020Avenale finalmente riabbraccia la sua chiesa di Sant’Elena Imperatrice.

Ieri pomeriggio, domenica 23 agosto, è stata inaugurata la riapertura dell’edifico di culto della frazione a sud di Cingoli, restaurato per i danni del terremoto del 2016.

La storia della chiesa

Il tempio così come lo conosciamo è stato santificato nel 1796 e consacrato nel 1804, in stile neo-classico, intitolato alla Santa madre dell’imperatore romano Costantino.

È nata dalla demolizione di una chiesa precedente in stile romanico, probabilmente fatta realizzare dall’ordine benedettino, e  citata in alcuni scritti già dal XIII secolo. Il campanile è stato terminato nel 1890, dopo l’abbattimento del precedente, ultimato nel 1833 e giudicato non stabile.

Era già stata restaurata in maniera importante dal 1953 al 1956.

I lavori post sisma

Il terremoto del 2016 ha danneggiato l’edificio. Tra le varie criticità si segnala l’attivazione del meccanismo di ribaltamento della facciata principale e dell’abside, lievi e diffuse lesioni a taglio sulle murature portanti, il danneggiamento delle banche sulle cornici in pietra, su timpani e facciata, lesioni delle cornici interne della navata.

I lavori, commissionati dall’Ufficio sisma della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, iniziati il 2 settembre 2019 e conclusi il 5 agosto 2020 (con una breve sospensione nel periodo del lockdown), sono stati portati a termine dall’impresa edile Alessandrini di Montefortino (Fermo), sotto la supervisione dell’architetto Stefano Pasquali, dell’ingegnere Henry Gullini, del geometra avenalese Massimiliano Borsini, i quali hanno predisposto il progetto di riparazione dei danni e di messa in sicurezza dell’edificio, ai sensi dell’ordinanza 23 del 2017 del Commissario alla ricostruzione dal terremoto. La comunità di Avenale ha custodito in spazi e abitazioni private gli arredi della chiesa durante il periodo del restauro.

«Ognuno – ha spiegato Massimiliano Borsini all’inaugurazione – ha dato il suo contributo, portando il suo bagaglio di conoscenze alla causa. Un plauso va all’impresa Alessandrini, che ha operato professionalmente senza particolari imprevisti, rispettando i tempi prefissati. Grazie anche alla diocesi di Macerata per aver collaborato durante i lavori».

L’inaugurazione

Alle 18 di ieri la comunità di Avenale si è riunita nella piazza antistante la chiesa per ascoltare le parole delle autorità prima del taglio del nastro e della messa inaugurale.

Erano presenti il vescovo, mons. Nazzareno Marconi, il vescovo emerito mons. Claudio Giuliodori, l’ex parroco di Avenale, don Silvano Attilio, il parroco di Cingoli, don Patrizio Santinelli, il vice-sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, accompagnato dall’assessore alla cultura Coppari e dalla consigliera Barontini, un delegato dell’ufficio regionale alla ricostruzione, i rappresentanti provinciali dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

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La Polizia Municipale e la Protezione Civile di Cingoli hanno gestito la viabilità, mentre il Comitato cingolano della Croce Rossa ha garantito le norme di sicurezza igenico-sanitarie agli ingressi della piazza e della chiesa.

Prima del taglio del nastro, dopo i saluti istituzionali del vice-sindaco, del parroco di Cingoli e del rappresentante dell’ufficio ricostruzione, ha preso la parola il vescovo, Mons. Nazzareno Marconi.

«Il restauro e la riapertura della chiesa di Avenale – ha detto – è importante non solo per questo piccolo borgo, ma permette di mostrare in pratica come l’applicazione di un principio della dottrina sociale della chiesa abbia permesso di realizzarsi in una storia di buona politica. È il principio della sussidiarietà, dove lo Stato non sempre deve fare tutto, soprattutto quando può trovare tra le istituzioni e le libere aggregazioni di cittadini delle preziose collaborazioni. L’ordinanza 23, che ha permesso di recuperare questa bella chiesa, è nata e cresciuta grazie al dialogo tra i vari attori coinvolti. Delegare il restauro alla diocesi è stata una saggia decisione. I soldi erano stati stanziati solamente per la messa in sicurezza, quindi per le sole impalcature di supporto, ma ragionando insieme con gli stessi soldi si è rimessa a posto completamente la chiesa. Questa è una bella storia, di dialogo e fiducia tra lo Stato, la Chiesa, la gente, chi lavora, che ha permesso un risultato economico celere ed efficace. Si è lavorato seriamente, nel rispetto di tutte le norme. Con le nuove ordinanze, inoltre, si aprono buone prospettive per il restauro di molte altre chiese».

Novità pastorali

Il vescovo ha anche annunciato importanti novità. La parrocchia di Sant’Elena Imperatrice, infatti, è stata aggregata all’unità pastorale di Cingoli, guidata da don Patrizio Santinelli.

«La decisione – spiega mons. Marconi – è stata presa affinché questo bel borgo possa aprirsi sempre di più al territorio che lo circonda e tutta la comunità cattolica del cingolano ne possa fare un buon uso. Ringrazio il parroco don Silvano (applaudito calorosamente da tutti i presenti, ndr) per tutto quello che ha fatto per Avenale».

Padre Attilio, di conseguenza, non sarà più responsabile della parrocchia avenalese.

È stato istituito, inoltre, il Centro Diaconale Diocesano presso la casa parrocchiale della chiesa di Sant’Elena Imperatrice.

«I nostri diaconi – ha spiegato il vescovo – avranno qui il loro centro di formazione permanente. Qui potranno portare i gruppi delle parrocchie in cui operano pastoralmente, per momenti di catechesi e riflessione spirituale. Cureranno anche l’animazione pastorale di Avenale, in collaborazione con l’unità pastorale di Cingoli. Spero che questa presenza possa far crescere anche sul “Balcone” delle belle vocazioni al diaconato permanente».

La messa

Ad accompagnare i celebranti nella funzione delle 18.30, erano presenti anche gli stessi diaconi della diocesi maceratese, i laici della Confraternita del Santissimo Sacramento, della Pia Unione Madre del Buon Consiglio, della Pia Unione San Macario e della Pia Unione Sant’Antonio, tutti appartenenti alla parrocchia di Sant’Elena Imperatrice di Avenale. Nel corso della messa, mons. Marconi ha consegnato le chiavi del tabernacolo a don Patrizio Santinelli, come simbolo di affidamento della parrocchia.

È stata una bella festa per Avenale, che non finisce qui, dato che domenica prossima, 30 agosto, si terranno le prime comunioni, proprio presso la restaurata chiesa. Alla fine dell’inaugurazione c’è stato un piccolo aperitivo per tutti i presenti nel giardino dietro la canonica. 

Giacomo Grasselli

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