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Cingoli - Apiro

CINGOLI La scrittrice Dacia Maraini incontra gli studenti del Liceo “Leopardi”

Nel collegamento in streaming l’autrice ha lanciato un messaggio di speranza nella scuola come istituzione fondamentale della società

CINGOLI, 14 novembre 2021 – Le classi quarte e quinte del Liceo Linguistico e delle Scienze Umane di Cingoli insieme agli studenti del Liceo Classico di Macerata hanno trascorso un’emozionante mattinata giovedì scorso 11 novembre all’insegna della cultura incontrando in diretta streaming la scrittrice Dacia Maraini.

La scuola ci salverà, questo il titolo dell’intervento della scrittrice, tratto dal suo ultimo libro, al centro del quale vi è il ruolo fondamentale dell’istituzione scolastica all’interno di una società civilizzata, che guarda al futuro con spirito di innovazione e tolleranza. La scrittrice ne ha esaminato i tratti salienti e ha lanciato un grido di speranza, portando nuovamente l’attenzione sull’importanza della cultura per il benessere collettivo.

In un momento storico in cui il sistema educativo ha subito la forte ripercussione delle restrizioni governative anti Covid, svilita nei contenuti e afflitta nella sua essenza dai limiti della didattica a distanza, l’autorevole scrittrice ha invitato gli studenti a rivendicare il ruolo centrale dell’istruzione all’interno di una società evoluta, un perno lungo il quale sono ruotati eventi drammatici e, come tale, è stata spesso il luogo sicuro per i cittadini, a cui potersi appoggiare e in cui credere.

Tuttavia, negli ultimi anni un generico e generalizzato malcontento sembra essersi diffusio, raggiungendo l’apice proprio nel periodo della pandemiaprivata della capacità di instaurare contatti umani di persona e della sua natura sociale, che porta gli studenti a intessere rapporti importanti per il loro sviluppo.

Ottimismo e fiducia hanno, tuttavia, dominato l’intervento della Maraini la quale, parola dopo parola ha sottolineato, in modo evidente, gli aspetti positivi di una corretta educazione, capace di fronteggiare e demistificare anche l’incomprensione e il problema più spinoso, affermando che il pessimismo danneggia gli studenti.

«Dobbiamo ringraziare mille volte – ha detto – quegli insegnanti delle scuole italiane che, pur essendo pagati poco, trattati a volte come fastidiosi ingombri, aggrediti spesso da padri e madri iperprotettivi, credono ancora nell’insegnamento come servizio e lo portano avanti con passione e spirito di sacrificio». 

Fiducia, empatia, impegno, sono stati pertanto i termini ribaditi dalla scrittrice, termini che definiscono il delicato equilibrio del benessere scolastico, mantenuto in vita dal corretto agire di ogni partecipante al dialogo educativo, ovvero docenti, genitori e alunni. 

Le parole della scrittrice hanno portato gli studenti a riflettere su quanto la scuola possa fare la differenza nella vita di un individuo e su come sia il baluardo di una società evoluta, che voglia migliorarsi. In un momento di profondi e rapidi cambiamenti globali, è importante mantenere alta l’attenzione sulle generazioni più giovani, per aiutarle a comprendere e gestire al meglio le diverse situazioni.

numerosi interventi dei ragazzi hanno dimostrato la loro attenta partecipazione e la loro ammirazione per una scrittrice che ha lanciato un sottile quanto importante appello affinché intellettuali e docenti prendano atto del grande potere nelle loro mani: quello educativo.

Perché l’educazione può essere un aiuto, ad esempio, contro il triste fenomeno dei femminicidi, così come proporsi come strumento di aiuto all’integrazione, creando punti di incontro, che pur mantenendo forte l’identità sociale, si aprono al dialogo verso una vera inclusione.

Il messaggio che gli studenti oggi hanno compreso è stato che la scuola, in definitiva, è e sempre sarà la miglior leva per il vero cambiamento e l’integrazione sociale.

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