Segui QdM Notizie

Attualità

CINGOLI Liceo Leopardi, all’assemblea una triade di artisti

Incontro online per avvicinare i ragazzi al mondo dell’arte, ospiti Marco Grati, Ivan Sciapeconi e Nazareno Rocchetti

CINGOLI, 14 febbraio 2022 – Gli studenti del Liceo Leopardi, durante l’assemblea d’istituto dello scorso venerdì, hanno incontrato in modalità on line artisti del territorio e non solo, ai quali hanno potuto rivolgere domande e ricevere interessanti testimonianze, avvicinandosi, affascinati, al mondo dell’arte . 

Marco Grati, musicista

Marco Grati

Il primo ospite è stato Marco Grati, musicista della band Via Verdi. Formata nel 1983 ad Ancona grazie al chitarrista Marco Grati e al tastierista Glauco Medori, ai quali si è unito il batterista Maurizio Varano, è stata lanciata da Claudio Cecchetto con la canzone “Diamond” sigla di Deejay Television. 

Agli studenti il chitarrista ha raccontato come sin da piccolo la musica ha portato dentro di sé l’anima, il suono, il rumore, il respiro del mondo, ha comunicato le vite, gli stati d’animo, le sensazioni e i sentimenti di gente lontana, diversa e con storie diverse, molte della quali ancora oggi vivono nel profondo del suo cuore e nell‘immaginazione. La musica è stata, è e sarà sempre la sua vita, un altro modo di parlare e quindi un ulteriore modo di dare, non nel senso univoco, ma del donare e del ricevere.

Ivan Sciapeconi, autore e insegnante

Il secondo ospite è stato Ivan Sciapeconi, nato a Macerata, insegnante di scuola primaria a Modenaautore di guide didattiche, sussidi per insegnanti, libri di testo per la scuola primaria e di libri di narrativa per ragazzi, cofondatore di una scuola di scrittura creativa per ragazzi e ragazze.

Ivan Sciapeconi

Ha pubblicato libri di narrativa per bambini, come “Un dicembre rosso cuore” e testi per la scuola. 

“40 cappotti e un bottone” è il suo primo romanzo in cui l’ autore racconta la storia di Nanantola, in provincia di Modena, una cittadina che negli anni della Seconda Guerra Mondiale ha accolto nella sua Villa Emma 40 ragazzi ebrei, aiutandoli a fuggire dall’odio nazista. Una storia luminosa e indimenticabile, uno squarcio di ottimismo nell’orrore della Shoah.

Lo scrittore ha raccontato ai ragazzi come sia venuto a conoscenza di questa realtà e cioè di aver letto un articolo su un giornale locale, molti anni fa. E così quando nel 2020, il Comune di Modena ha indetto un bando per entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Villa Emma, si è candidato per voler entrare dentro la storia attraverso chi, oggi, si dà da fare per conservarne la memoria

In questo modo è riuscito a ricostruire la storia di Natan, ma dietro alla sua storia l’autore ha sottolineato che c’ è anche quella di alcuni bambini e alcune bambine che ha conosciuto nella sua attività di maestro: dietro i banchi delle scuole c’è ancora chi, infatti, ha vissuto esperienze disumane. 

«Chi è arrivato nel nostro Paese con barche di fortuna. Nei loro occhi ci sono le stesse emozioni e le stesse paure di Natan, dobbiamo solo riconoscerle – ha sottolineato -. Ecco perché la memoria è una vera e propria arma a nostra disposizione per evitare di ripetere gli errori del passato e difendere la nostra umanità».

Nazareno Rocchetti, scultore

L’ incontro si è concluso con l’intervento di Nazareno Rocchetti che ha raccontato ai ragazzi la sua carriera professionale come massaggiatore e come poi la sua ispirazione artistica si è sviluppata più tardi nel 1999 iniziando come scultore modellando l’argilla. Fra le sue opere più famose nel territorio di Cingoli possiamo ricordare la scultura “La Mano. Ai martiri di Nassirya e del mondo” esposta nel Parco delle Pietre Vive di Cingoli, e Il Cristo delle Marche” presso la Domus San Bonfilio di Cingoli.

Nazareno Rocchetti

L’ artista ha risposto alle domande dei ragazzi ricordando come sia nato in lui il bisogno di portare le sue mani, abituate a plasmare il corpo umano, a cambiare materia e a portarle su un’altra materia, come il legno, l’argilla, la pietra, il ferro. 

Questo è stato il suo bisogno: creare con le proprie mani quel qualcosa che ha sempre massaggiato durante la sua carriera, che per ovvi motivi non poteva spostare e portare su altre materie. Allora ha sentito il bisogno di cercare la pietra, il legno, il ferro e l’argilla per poter modellare questi corpi ai quali ha voluto dare anche l’anima.

«Il vero artista deve pensare solo all’arte – ha sottolineato -, mi reputo una persona estremamente fortunata perché lavoro ancora con le mani, faccio il chiropratico e l’arte per me è un’espressione, un amore».

«Vi invito, ragazzi, a inseguire i vostri sogni e le vostre passioni senza mai perdervi d’animo».

Con queste parole si è conclusa la mattinata con questi artisti che hanno dedicato un po’ del loro tempo agli studenti del Liceo Leopardi, un pubblico interessato e attento che si è lasciato coinvolgere ricevendo testimonianze vere e concrete di amore per l’ arte e per la vita.

News