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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

NON LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME

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Tema: “Il bambino cagacazzi al mare”. Svolgimento: il bambino cagacazzi al mare lo riconosci subito perché appena arriva in spiaggia fa casino. La madre pianta l’ombrellone a mezzo metro da te (CHE CULO), il tempo di stendere gli asciugamani e il nano sta già mettendo a soqquadro l’intero stabilimento balneare: salta sui materassini, corre sul bagnasciuga, scava gallerie, lancia sassi, gioca a racchettoni, scaglia palloni, tira gavettoni, tiene la testa del fratello minore sott’acqua, si rotola nella sabbia, si tuffa tra le onde, ma soprattutto urla, urla in continuazione. Ha un futuro da tenore il bambino cagacazzi, perché il suono che emette, robusto e persistente, ti entra nei timpani e scende dritto ai coglioni, che, naturalmente, svuota senza pietà. Il bambino cagacazzi aspetta il momento esatto in cui tu entri in mare per buttarsi a bomba dietro la tua schiena rovente e schizzarti con l’acqua gelida. Il bambino cagacazzi evidentemente in famiglia viene ignorato perché, lasciato libero in spiaggia, fa di tutto per farsi notare, specialmente dalla madre, che chiama a ripetizione mentre si esibisce in prestazioni mirabolanti e, naturalmente, oltre modo chiassose: “Mammaaaa….mammaaaaa….”…lo vedi fare la verticale sott’acqua e rimanere 15 minuti in apnea, andare e tornare dalla Croazia a nuoto in mezzora, pescare a mani nude tre cefali e sette cernie…“Mammaaaaa….mammaaaaa……”…il b.c.c. prova in tutti i modi a strappare un’occhiata di approvazione alla genitrice…“Mammaaaa….mammaaaaa….”…venderebbe letteralmente l’anima al diavolo pur di essere considerato per almeno un nanosecondo da colei che lo ha partorito e sentirsi dire “bravo”, ma la madre n i e n t e. “Mamma-mamma” e lei NON LO CAGA DE PEZZA, come fosse il figlio di un’altra, anzi, proprio come bambininon esistesse: il cagacazzi, agli occhi della sua creatrice, è del tutto trasparente, aria fritta, una molecola di idrogeno, un ectoplasma, l’eco distorta dell’ombra del ricordo sbiadito di un disinteressatissimo fregassencazzo. E ti dirò di più: se, dopo un’ora di molestie sonore da parte dello gnomo, ti allunghi dal lettino per capire de chi è il fijo ‘sto fiòlo, NON la trovi proprio la madre, manco se sguinzagli tutta la Tom Ponzi investigazioni! Tu non saprai MAI chi è, com’è fatta ma soprattutto dov’è ubicata ‘sta donna…perché la madre del cagacazzi, ovvero la cagazzona, molla il moccioso a noi e si dilegua, sparisce, evapora…puf! E mentre il figlio che ha concepito con Satana ci fa vedere i sorci verdi, cagacats’ mother se ne sta tranquilla e beata a chiacchierare dalla parte opposta del mondo! Per caso hai la palpebra calante da stamattina e vuoi schiacciare un pisolino cullato dal suono delle onde per rilassarti dopo una settimana di afa e ciappoli vari?? SCORDATELO. Ecco Mammolo proprio dietro il lettino tuo tirare delle mine pazzesche al pallone che se ti piglia in faccia mentre dormi ti giochi la retina. Quindi che fai?? Fingi la calma di un monaco tibetano e ignori l’istinto omicida di Erode che ti sta salendo dentro oppure afferri il piccoletto per le cavigliette dei piedini e lo scagli a mo’ di fionda in Anatolia?? Eeeh…so’ dubbi grossi questi…mica pizza e fichi…perché oltre tutto ti chiedi: ma le donne de oggi PERCHÉ fanno i figli se poi non li cagano?? In tutti i posti pubblici in cui vai, vedi schegge impazzite de fiolàra esagitata correre all’impazzata senza “un boccò” de ritegno che la bambina dell’esorcista al confronto è la piccola Heidi e visto che, quando eravamo piccoli noi, bastava uno sguardo a lanciafiamme de babbo e non volava più una mosca, allora ti chiedi: “ma quanto stiamo andando su questa tèra…come mai? come-dove nel mondo? dove-chi? perché-quando?”…e siccome la risposta è dentro di te mapperò è sbagliata, allora miagoli nel buio (come diceva Quelo). E io, ragazzi, c’ho tanto caldo, a casa mia so’ 30 gradi fissi da circa dieci giorni e più de questo, adesso, che sto pure in ferie, non è che me potete chiede…cazzarola, voi state spalmati a quattro de spade sull’asciuttamanello e io, qua, di fronte al computer, co’ le gocce de sudore che me scende, con rispetto parlando, dalla chiappe del culo…e daje un po’…sarà uguale, no?? Ma che me chiamo Luigina Pirandello??!…Quindi ciao, ade’ vo al mare e chi s’è visto s’è visto. “Daai, ce lasci così??”. Sì, così.  E teneteli d’occhi ‘sti fiji, porca madosca, che “l’alberi bisogna ‘ndrizzalli da piccoli”, come diceva la pòra Maria Montessori, che, guarda caso, un figlio l’ha fatto e po’ l’ha scaricato. E SE L’HA SCARICATO LÌA, BUON FERRAGOSTO A TUTTI.

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