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COVID-19 Lupini (M5S) «Vaccini, non lasciare indietro chi assiste persone con fragilità»

L’Assessore Saltamartini ha risposto che queste categorie che saranno vaccinate nella seconda fase

ANCONA, 13 gennaio 2021 – Interrogazione 5 Stelle sulle vaccinazioni per assistenti sociali e educatori professionali che assistono minori e adulti con fragilità

Il Covid-19 è stato al centro del dibattito del Consiglio Regionale del 12 gennaio: tra i temi in discussione, anche il piano vaccinale della Regione Marche, con la consigliera regionale pentastellata Simona Lupini che, in un’interrogazione, ha chiesto informazioni all’assessore Saltamartini sulle  vaccinazioni per chi assiste disabili, minori a rischio e altre figure con fragilità.

«Tra le categorie da vaccinare nella prima fase sono inclusi gli “operatori socio sanitari e sanitari”: abbiamo presentato l’interrogazione perchè non era chiaro se la Regione intendesse includere in questa categoria anche il personale che segue adulti e minori con fragilità o con disabilità – ha dichiarato Simona Lupini – Questi lavoratori, assistenti sociali, educatori professionali e caregivers, non lavorano per le Asur, ma per i Comuni, gli ambiti sociali o i privati: sarebbe assurdo lasciarli fuori dalla prima fase delle vaccinazioni, considerato il loro ruolo di prima linea nell’assistenza socio-sanitaria».

L’Assessore Saltamartini ha risposto precisando che, nel piano della Regione approvato lo scorso 31 dicembre 2020, queste categorie di lavoratori rientrano nelle categorie che saranno vaccinate nella seconda fase di vaccinazioni, in partenza indicativamente a marzo.

«Non ci sono cittadini da vaccinare prima o dopo, ma una strategia, che deve ridurre al minimo il rischio di interruzione dei servizi socio-sanitari. Non possiamo permettere che l’assistenza ai disabili si blocchi di nuovo, come è successo durante il primo lockdown: sarebbe un danno gravissimo alle persone più vulnerabili e ai loro familiari, e anche un rischio per loro. Mi batterò in Commissione Sanità e Politiche Sociali per cambiare questa decisione della Regione».

(Redazione)

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