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Cronaca

CUPRA MONTANA SAGRA DELL’UVA, IL PALIO DELLA PIGIATURA ALLA SQUADRA DI SERRA SAN QUIRICO

Serra San Quirico alza il trofeo del Palio della Pigiatura

CUPRA MONTANA, 30 settembre 2017 – Serra San Quirico ha battuto a sorpresa i più agguerriti pigiatori che da anni salgono alla ribalta del Palio delle Pigiatura a piedi nudi, producendo bel 115 chilogrammi di mosto. Nella Sagra dell’Uva questo spazio ha la funzione di ricordare ai più giovani la fatica e il fare dei nostri padri e dei nonni per portare a termine uno dei due raccolti più importanti dell’anno.

I giovani di Staffolo secondi classificati

Il Palio, “singolar tenzone” si è svolto questo pomeriggio (30 settembre), nella piazza principale, tra i comuni di Cupra Montana, Staffolo, Serra San Quirico, Mergo, Maiolati Spontini, Castelplanio, ed alla fine il responsabile del palio, Massimo Cimarelli, coadiuvato da alcuni aiutanti, ha stilato la classifica in base ai quintali di mosto che le rispettive squadre di 4 componenti compresa una donna, sono riusciti a produrre dai 250 chili di uva che vengono versati nelle rispettive canali: 1° Serra San Quirico (Kg.115); 2° Staffolo (Kg.113); 3° Cupra Montana (Kg.109); 4° Castelplanio (Kg.101,9); 5° Mergo (Kg.98,3); 6° Maiolati Spontini (Kg.93,6).

Naturalmente il luogo dove sono state allestite le canali per pigiare le uve è stato preso d’assalto da curiosi e anche da moltissimi anziani, attratti da quell’esercizio a loro così chiaro e pieno di ricordi.  Una manifestazione come la Sagra dell’Uva, arrivata attraverso modifiche essenziali e tras-formazioni dovute, regge la sua immagine anche grazie ad alcuni angoli riservati alla consuetudine che preserva la cultura contadina, le tradizioni di un settore importantissimo della nostra economia, legato spesso a operazioni che oggi appaiono inverosimili e che invece sono state pane quotidiano durante il periodo della vendemmia.

Terza classificata la squadra di Cupra Montana

Dentro la canale posizionata all’interno di buie cantine, durante la vendemmia veniva versato il raccolto di uve bianche ed anche rosse (poche in verità rispetto al Verdicchio, Malvasia ecc,.) e dentro vi salivano uomini e donne, ragazze/i, fanciulle/i, rigorosamente a piedi nudi e per tutta la giornata calpestavano i bei grappoli per ricavarne mosto. Dalla bocca della canale sgorgava il prezioso nettare che cadeva nelle tinozze o secchi e quindi era versato dentro le botti. Questa faticosa operazione prefigurava, con il senno del poi, una moderna pressa elettrica composta non da rulli ma da gambe e piedi nudi di contadini.  Il Palio della Pigiatura è un’operazione che confronta l’antica tradizione coi tempi moderni, senza sfigurare davanti alle conquiste tecnologiche.

(Oddino Giampaoletti)

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