CUPRA MONTANA SI APRE UN “CASO” NEL PD, J’ACCUSE DI SERGIO CERIONI: “L’AMMINISTRAZIONE HA QUEL CHE SI MERITA”

CUPRA MONTANA, 9 gennaio 2016 –  Nel Pd cuprense si apre il “caso” Sergio Cerioni. Sorprendendo tutti, come un fulmine a ciel sereno, ora che si considera un ex presidente del Cis (indicato a suo tempo dal Partito democratico al vertice dell’ente sovracomunale), ha deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Una critica aspra ma dettagliata che prende di mira le scelte amministrative fatte dall’attuale maggioranza di centrosinistra che governa il suo paese, cioè Cupra Montana.

Cerioni ha sparato la sua cannonata a palle incatenate attraverso i social, ovvero ha scelto la cassa di risonanza che va per la maggiore ed avere così un effetto devastante. Ha preso spunto dall’articolo di Qdmnotizie sul risiko delle nomine al Cis e ha lanciato il suo j’accuse, ironizzando amaramente sulle decisioni adottate che hanno portato il paese alla perdita della leadership nella media Vallesina.

“Forse l’amministrazione di Cupra ha quel che si merita – scrive Sergio Cerioni – avendo in questi anni sempre seguito logiche territoriali contronatura. Cupra dovrebbe essere logicamente collocata al centro della Vallesina. Invece l’amministrazione prima ha abbracciato con entusiasmo la comunità montana di Fabriano (ma che centra Cupra con Fabriano?). Poi ha fatto una convenzione con Apiro e Poggio S. Vicino (con tutto il rispetto, che centrano con Cupra?). Poi ha scelto l’unione con Staffolo (sempre con tutto il rispetto, con quali vantaggi?). Insomma è sempre andata in senso contrario alla sua posizione geografica che in tema di sviluppo dovrebbe consigliare di tendere verso valle e non verso i monti. Adesso ci mancherebbe solo una bella convenzione con Cingoli o San Severino o addirittura Ussita/Sarnano (magari motivata dal fatto che anche in quei posti nevica!) . A quando?”

Il messaggio che Sergio Cerioni rivolge al primo cittadino cuprense, Luigi Cerioni, non lascia spazio ad interpretazioni (non sappiamo neppure se tra i due c’è un vincolo di parentela). È talmente chiaro che sembra una piattaforma programmatica. E dal momento che la “capitale del verdicchio” si sta avviando al rinnovo del Consiglio comunale, l’ex presidente del Cis pone sul piatto della bilancia una pesante spada di Damocle. Già, perché non sembra un’uscita avventata, non è nel carattere di Sergio Cerioni; anzi, sembra proprio pensata nei tempi e nelle modalità. Quasi a voler rimettere in discussione certi equilibri elettorali…

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