Cronaca
FABRIANO ACCORDO DI PROGRAMMA, IL COMUNE VUOL FARE SINERGIA CON L’UNIVERSITÀ: SI PUNTA SUI PROGETTI
1 Luglio 2016
FABRIANO, 1 luglio 2016 – Anche il comune di Fabriano, come ente capofila, è pronto a presentare progetti per attingere ai fondi dell’Accordo di programma per le aree colpite dalla crisi della ex Antonio Merloni. A questo è, infatti, servito, l’incontro fra il sindaco Giancarlo Sagramola, l’assessore fabrianese all’Industria ed Artiginato Leonando Meloni e il Pro Rettore dell’Unicam Andrea Spaterna, responsabile dei Rapporti con Enti e Istituzioni pubbliche e private, accompagnato da Marconi progettista dell’ateneo di Camerino. “Il comune di Fabriano, nel suo ruolo di Ente capofila dell’Unione montana dell’Esino-Frasassi e membro del Gruppo Azione Locale Colli Esini – San Vicino all’interno del quale sta sviluppando Progetti Integrati Locali, vuole con il coinvolgimento ed il supporto dell’Università di Camerino identificare e favorire la creazione di un’area omogenea che, nel territorio montano dell’Appennino, possa candidarsi a presentare progetti di Investimenti Territoriali Integrati allo scopo di stimolare il rilancio e lo sviluppo industriale e tecnologico dell’area colpita e messa in difficoltà dalla crisi della Ex Antonio Merloni”, le parole del primo cittadino. Questo per poter accedere ai fondi nazionali dell’Accordo di programma e regionali tramite le risorse europee della programmazione Por Fesr. Due strumenti, sinergici e complementari, per il sostegno degli investimenti e dell’occupazione nel territorio interessato. Dopo sei anni di attesa, si spera finalmente che l’Accordo di programma possa divenire una realtà e creare, quindi, nuove opportunità lavorative. Il plafond disponibile è al momento di 26 milioni di euro, tra Marche e Umbria. A questi vanno aggiunti, per il fabrianese, oltre 5milioni di euro di fondi regionali. Il primo strumento di agevolazione, finanziato con la legge 181/89 a gestione ministeriale è rivolto ai progetti di importo più elevato, sopra a 1,5 milioni di euro, presentati da imprese di tutte le dimensioni, incluse le grandi, sia manifatturiere, sia di servizi, incluse quelle turistiche. Il secondo, finanziato con risorse del Por Fesr 2014/2020 nell’ambito dell’Asse 3 Competitività, è destinato a progetti di entità più ridotta presentati da micro, piccole e medie imprese manifatturiere, di servizi alla produzione e dell’industria culturale e creativa, sia per l’avvio e il consolidamento di start up, sia per la creazione e sviluppo di unità produttive, sia per la rilocalizzazione totale o parziale di linee di produzione del Made in Italy, sia, infine, per il trasferimento di impresa allo scopo di favorire la continuità aziendale. L’obiettivo di ricollocare e riqualificare il bacino dei lavoratori della ex Merloni sarà, peraltro, perseguito attraverso l’attivazione di misure Fse (tirocini, formazione, borse lavoro, aiuti alle assunzione) dedicate alle imprese beneficiarie dei due strumenti.