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FABRIANO Avis, una sfida dinamica: crescono le donazioni

Nel trimestre estivo un 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, aumentato il numero delle prenotazioni al Centro Trasfusionale

 

FABRIANO, 12 ottobre 2020 – L’Avis di Fabriano, che il 2 giugno 2020 doveva celebrare il 75° anno della sua storia di sezione, tra le più antiche nel Bel Paese, nonostante questo grave momento di crisi sanitaria, si mantiene ai vertici regionali sia come numero di donazioni che per quelle pro-capite e non ultimo come incidenza rispetto alla popolazione. «L’effetto Covid-19 ha lasciato un segno non indifferente nelle varie attività produttive e non solo dell’intero Paese Italiano anche la sezioni Avis Comunali sparse sul territorio Nazionale con i loro donatori di sangue ne hanno risentito notevolmente.» Questa la prima risposta che ci arriva dall’incontro con il Consiglio Comunale dell’Avis.

«Durante le Assemblee Ordinarie Comunali e Provinciali, di settembre – ci dicono – è stato evidenziato e conseguentemente ampiamente discusso, il calo notevole nella raccolta delle donazioni di sangue intero e gli eventuali provvedimenti da intraprendere. Nella nostra Zonale 6 che comprende Fabriano, Sassoferrato, Cerreto, Genga e Serra S. Quirico nel periodo marzo, aprile e maggio, periodo di massima pandemia, le donazioni effettuate sono state 1.106 mentre nel 2019 nello stesso trimestre erano state 1.504, quindi 398 donazioni meno rispetto allo scorso anno. Tutt’altro risultato – sottolineano – si è riscontrato nel successivo trimestre, giugno, luglio e agosto dove le donazioni effettuate sono state 1.299, rispetto allo scorso anno un più 21%».

Per cui si può dire che l’Avis, ad oggi, ha retto l’impatto con la pandemia?

«Sulla base di questi numeri nel massimo rispetto dei ruoli e grazie ad una lodevole collaborazione con il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Fabriano in ottemperanza del protocollo sulle norme vigenti in merito alla sicurezza del personale sanitario e dei donatori, si è disposto di aumentare il numero delle prenotazioni, necessarie per le donazioni, fattore che permette di avere qualche donatore/donazione in più e ci consenta così di tornare allo stato pre-Covid. Quando si parla di salute del prossimo, il senso di responsabilità degli operatori del settore ha sempre la meglio. Inoltre – viene precisato – è doveroso evidenziare che, nella fase di massima pandemia (marzo-aprile) alcune persone volontarie del Direttivo e non, hanno assicurato un continuo servizio, indispensabile per le donazioni, presso la sede Avis, necessario per garantire sacche di sangue alla struttura ospedaliera, a rischio della propria incolumità».

Per concludere?

«Come si è potuto rilevare nel recente periodo passato all’interno del Consiglio Direttivo dell’Avis Comunale di Fabriano c’è stata una certa dinamicità che normalmente dà vita e vivacità ad una qualsiasi Associazione di volontariato: è fisiologico, rientra nella natura della cose, perché “le persone cambiano ma le Istituzioni rimangono” e ci sarà sempre qualcuno che volontariamente e responsabilmente provvederà alla loro tutela».

Daniele Gattucci

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