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Cronaca

FABRIANO Caritas, un pranzo solidale per 300 persone

Erano presenti molte famiglie sia italiane che di origine straniera e pertanto la palestra era gremita di bambini

 

FABRIANO, 7 gennaio 2020 – Si è svolto ieri, presso la palestra della scuola elementare Mazzini di Fabiano, il tradizionale pranzo della carità promosso da ormai tre anni dalla Caritas diocesana con la collaborazione del comune di Fabriano e tante altre realtà associative del territorio.

Festa di comunità

Un momento bel momento di festa e di comunità che ha riunito circa 300 persone. A cucinare sono stati diversi volontari delle parrocchie cittadine e delle frazioni.

Erano presenti molte famiglie sia italiane che di origine straniera e pertanto la palestra era gremita di bambini.

Per questa occasione si è pensato dunque anche ai più piccoli: il Vescovo Francesco Massara ha donato calze della Befana ed è stata invitata l’associazione culturale “La valigia delle meraviglie” che ha portato doni e animazione. Per la prima volta, inoltre, è stato realizzato il regalo sospeso presso il negozio Casabella.

«La carità è condivisione»

In questo bel clima abbiamo sentito don Marco Strona, responsabile della Caritas diocesana: «Il senso di questo pranzo è che la carità non è solo assistenza, ma anche e soprattutto condivisione. Un esempio: sarebbe stato più semplice chiamare un catering a cucinare, ma abbiamo scelto la via del volontariato. È bello trovarci in questo momento almeno una volta l’anno. In questo modo cresce un senso di comunità e condivisione».

Questo allora è il senso che la Caritas diocesana vuole dare alla festa dell’Epifania: un andare verso condividendo.

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Per l’occasione si è fatto anche un breve bilancio sull’anno appena trascorso.

«Nel 2019 – dice Don Marco – abbiamo notato che molti utenti arrivano alla Caritas non solo per degli interventi, ma anche per chiedere lavoro. Il disagio sta aumentando. C’è da dire che le istituzioni, come l’ambito territoriale e il comune, hanno fatto davvero un buon lavoro per venire in contro alle povertà. Speriamo che la sinergia che si sta creando con loro aumenti ancora di più. La speranza per il 2020 è che i poveri non siano considerati come gli outsider della società, ma come un punto di partenza per costruire una nuova comunità più forte ed unita».

Danilo Ciccolessi

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