FABRIANO IL COMMOSSO SALUTO A VITTORIO MERLONI, IN QUEL MINUTO DI SILENZIO C’È TUTTO IL DOLORE DELLA CITTÀ

FABRIANO, 20 giugno 2016 – Commosso ultimo saluto a Vittorio Merloni. Cattedrale di San Venanzio, nonostante il forte maltempo che ha imperversato per tutta la giornata di oggi su Fabriano, gremita in ogni ordine di posto. Oltre duemila persone, con il gotha del mondo nazionale imprenditoriale, politico e sindacale presente alle esequie, “dell’uomo che ha reso grande l’Italia e le Marche”. A celebrare il rito funebre il cardinale di Ancona, Edoardo Menichelli, a concelebrare il vescovo di Fabriano Stefano Russo ed il suo predecessore, mons. Giancarlo Vecerrica, oltre a quasi tutto il clero diocesano. Nella navata principale del Duomo cittadino la bara coperta da un cuscino di rose bianche, tributo della moglie, Franca Carloni, e dei figli Maria Paola, Antonella, Aristide ed Andrea. Quest’ultimo molto provato dal dolore ha preferito non sedere insieme alla famiglia, ma ha seguito il rito funebre da una cappella laterale. Presenti i fratelli di Vittorio, l’ex senatore Francesco Merloni insieme alla moglie e ai figli. Così come l’altro fratello, Antonio Merloni, accompagnato dalla moglie e dalla figlia. Presenti tutti i nipoti. Fra i primi banchi, Pierferdinando Casini, Innocenzo Cipolletta, Luigi Abete, Emma Marcegaglia, Andrea e Diego Della Valle, Guglielmo Epifani, Luca Cordero di Montezemolo, Giovanni Malagò, l’ex ministro Lucio Stanca, l’ex viceministro Mario Baldassarri, Elio Catania. Tutti i vertici istituzionali regionali, a partire dal presidente Luca Ceriscioli. L’imprenditoria marchigiana rappresentata da Giampaolo Giampaoli e Adolfo Guzzini. Tutto il vertice sindacale e soprattutto una miriade di ex manager Indesit formatisi sotto l’esperienza imprenditoriale di Vittorio Merloni: Francesco Caio, Andrea Guerra, Andrea Sasso e Marco Milani, solo per citare coloro che hanno ricoperto i ruoli apicali nella multinazionale degli elettrodomestici fondata 41 anni fa da Vittorio Merloni. In chiesa tanti operai con gli occhi lucidi. La famiglia non si è sottratta a nessun abbraccio, da parte di chiunque volesse farlo.

“Due sono le intenzioni che dobbiamo avere: presentare l’anima di Vittorio a Dio e pregare perché i familiari possano essere consolati dalla speranza della resurrezione”, le prime parole di Menichelli che, prendendo spunto dalla Parabola dei talenti, durante l’omelia, ha evidenziato come Vittorio Merloni sia stato allevato da una famiglia povera, ma ricca di fede, “di grande laboriosità e solidarietà e generosità. È stato il testimone umano e spirituale di suo padre, Aristide, improntando la propria attività imprenditoriale su tre strade: fiducia in Dio; laboriosità, intelligenza e capacità; visione solidale, valore della persona, dei suoi dipendenti, prima del guadagno fine a se stesso. Oggi si chiude la sua storia umana, ma resterà sempre l’esempio e la testimonianza a vantaggio delle generazioni future: trovare nuove strade per il benessere di tutti. Chiediamo consolazione per la famiglia che oggi lo amano nel pianto, ma da oggi lo custodiscono per sempre nel loro cuore con gelosia e amore”, ha concluso il cardinale.

Tre lunghi applausi hanno accompagnato l’uscita del feretro e dopo uno spontaneo minuto di silenzio al momento della partenza del corteo funebre in direzione del cimitero di Albacina, dove la salma è stata tumulata all’interno della tomba di famiglia.

La primogenita, Maria Paola, ha salutato tutti, non celando più, una profonda commozione e ringraziando tutti per l’affetto manifestato in questi giorni. “Un grande amico e un protagonista della sana imprenditorialità italiana che guardava al mondo, ma con i piedi ben piantati sul territorio”, il ricordo di Montezemolo dopo aver accarezzato affettuosamente la bara in Chiesa. “Io e tanti altri dobbiamo solo dire grazie a Vittorio”, questo quello che Giovanni Malagò ha detto a Maria Paola e Franca Carloni abbracciandole.

“Un pezzo importante della storia italiana e marchigiana a cui tutti dobbiamo solo dire grazie. Ha formato generazioni intere di imprenditori”, il commento di Andrea Della Valle. Il fratello, Diego, era troppo commosso per aggiungere altro. Così come l’amico fraterno Luigi Abete. “Sono giornate di grande malinconia. Per me, Vittorio Merloni, è stato fondamentale, decisivo, mi ha insegnato quasi tutto quello che so. Era un mio dovere essere qui”, le parole di Andrea Guerra. “Con la scomparsa di Vittorio Merloni il tessuto imprenditoriale italiano perde una figura straordinaria che ha fatto conoscere al mondo la capacità di un intero territorio di fare impresa accompagnando sempre lo sviluppo economico al benessere sociale, come lui e il padre Aristide ancora prima hanno sempre esortato a fare”, il ricordo di Esther Berrozpe Galindo, presidente di Whirlpool Emea e vicepresidente Esecutivo di Whirlpool Corporation.