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FABRIANO CONVENTO DELLE CLARISSE CAPPUCCINE: UN VIAGGIO PER IMMAGINI

Storie e spiritualità svelate

FABRIANO, 9 Aprile 2018 – Due giorni di apertura straordinaria, due giorni per scoprire i segreti di un convento che per 8 secoli ha accolto bisognosi, malati e la spiritualità della clausura. Il monastero di San Bartolomeo e San Romualdo ha ospitato dal 1200 prima i monaci di Valdicastro ( seguaci di San Romualdo), le monache Benedettine e poi, a partire dal 1835 e fino al 2017 le Clarisse Cappuccine.

La stanza della Venerabile Madre Maria Costanza

All’interno anche le stanze – non modificate – della Venerabile Madre Maria Costanza Panas, che sarà presto Beata. Il processo di beatificazione inizio nella Curia di Fabriano nel 1983 a 20 anni dalla morte (avvenuta nel maggio del 1983) ed il 10 ottobre 2016 Papa Francesco l’ha dichiarata Venerabile. Entrò nel convento l’11 ottobre del 1917, dopo essere scappata di casa per la contrarietà della famiglia nel prendere i voti, e vestì l’abito delle Cappuccine il 18 aprile 1918 mutando il suo nome da Agnese a Maria Costanza. Divenne badessa nel 1936. Il giorno dei funerali, la città partecipò affollando la chiesa e con tutto il clero partecipò alle esequie della “monaca veneta”.

L’apertura

I due giorni di apertura straordinaria  (sabato e domenica appena passate) sono stati curati da Giuliano Trippetta, imprenditore (già possessore di un albergo in città) di origine umbra ma da tempo nella città della carta, che dopo la partenza delle Clarisse in direzione Trentino Alto-Adige intende rilanciare la gestione della struttura storica fabrianese.

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