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Cronaca

FABRIANO #D451: LA MANIFESTAZIONE DI SABATO PER DIFENDERE IL PUNTO NASCITA

Verso la prima delle due manifestazioni

 

FABRIANO, 8 febbraio 2019 – La città si prepara a difendere il punto nascita dell’ospedale Profili. Sabato la prima delle due manifestazioni annunciate per non “mollare la presa”. Appuntamento davanti l’ospedale alle 9, per poi marciare verso piazza del Comune. La città si schiera apertamente per il mantenimento del servizio, ricordando ancora una volta distanze da percorrere e rischi da sostenere in caso di urgenze (lo stallo dei lavori di raddoppio della ss76, direzione Perugia e direzione Ancona).

Martedì prossimo invece, 12 febbraio, annunciato un serpentone di autovetture in direzione della sede della regione Marche (partenza prevista ore 8.30 circa).

#D451

Ma cosa significa questo hashtag? Niente di più semplice e condiviso da ogni cittadino nato a Fabriano: l’identificativo/codide della città della carta.

Il punto del Coordinamento

Cardine di tutta la manifestazione, il “NO” alla chiusura del punto nascita del “Profili”. Il Coordinamento cittadino per la salvaguardia dell’Ospedale Profili prende una posizione netta nei confronti di quello che definisce “Caos Mediatico”, e per contrastare il sentimento di partita chiusa che serpeggia tra i fabrianesi e non.
Forte il richiamo all’unità di un territorio, perché “I cittadini devono essere compatti affinché  si trovi il prima possibile una soluzione che garantisca al reparto di restare operativo. Tutti i cittadini, e non solo visto il bacino d’utenza a cui il servizio si rivolge, vogliono che a Fabriano si continui ancora a nascere. In queste ore sta arrivando il sostegno di molte associazioni e gruppi del territorio, nonché di tantissimi cittadini, che aderiranno all’iniziativa. Vi aspettiamo quindi sabato, nonostante lo sciacallaggio mediatico, nonostante i giochi politici. Nonostante tutto saremo lì, ancora una volta, affinché la voce dei cittadini possa indirizzare chi di dovere a fare la cosa giusta non solo per Fabriano, ma per tutta la zona montana. Senza bandiere, senza colori politici”.

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