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Cronaca Falconara / Notizie

Fabriano Giano, i sindacati chiedono il rispetto degli accordi firmati al Mimit

«Pur apprezzando gli sforzi dell’azienda ribadiamo la necessità di un piano più strutturato e ambizioso»

Fabriano – Dopo l’incontro di ieri tra sindacati e Fedrigoni, le sigle sindacali analizzano i primi passi dopo la firma degli accordi al Mimit.

«Pur apprezzando gli sforzi dell’azienda per i ricollocamenti – hanno osservato i sindacati –  inclusi quelli a titolo provvisorio, ribadiamo la necessità di un piano più strutturato e ambizioso. Segnaliamo che 33 dipendenti sono attualmente in distacco: 11 a tempo indeterminato e 2 in somministrazione nel reparto CTE, 16 a Castelraimondo e 7 a Fabriano sono da considerare in aggiunta ai 60 di febbraio e 53 di marzo perché non sono passati definitivamente con Fedrigoni e non hanno ancora ad oggi una postazione stabile».

Confermati nuovi ingressi tra febbraio e marzo. Il prossimo mese 10 nuovi ingressi a Fabriano e 6 a Verona. A Marzo 6 a Castelraimondo, 6 a Fabriano e 1 a Eclose.

Nell’analisi dei sindacati vengono fatte notare delle criticità, e tra queste quella legata alla chiusura della portineria di Rocchetta.

Chiusura motivata dall’azienda a causa del calo delle attività di ingresso e uscita merci.

C’è poi la turnazione e reperibilità manutenzione, con i sindacati che esprimono perplessità legate alla turnazione attuale che prevede alternanza tra turni normali e a ciclo continuo ogni 9 settimane.

Ribadita la contrarietà alle esternalizzazioni: «Siamo contrari ad ogni eventuale esternalizzazione di lavoro di competenza ed effettuato dal personale Fedrigoni, a società appaltatrici. Inoltre, chiediamo che venga internalizzata ogni attività necessaria al fine di creare lavoro per le persone ad oggi ancora in cassa integrazione straordinaria».

«Chiediamo con fermezza il rispetto degli accordi firmati in sede ministeriale e resteremo vigili e determinati nel tutelare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e valuteremo come rispondere all’azienda anche dopo l’incontro del 28 con la regione».

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