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Cronaca

FABRIANO La lettera della discordia, le minoranze protestano

Nuovo duello a distanza tra le minoranze consiliari e la presidente del consiglio comunale Tobaldi

FABRIANO, 29 dicembre 2021 – Ancora acque agitate in consiglio comunale, con un duello a distanza tra le minoranze consiliare e la presidente del consiglio comunale Tobaldi.

Assenti in blocco gli esponenti delle minoranze consiliari, con i gruppi PD, Associazione Fabriano Progressista e Fabriano Popolare che hanno dissenso con una lettera inviata alla presidente del consiglio comunale Giuseppina Tobaldi. Lettera che però non è stata letta ieri della presidente, con le seguenti motivazioni illustrate dalla stessa durante i primi minuti del civico consesso.

«Ho ricevuto una comunicazione dei tre gruppi consiliari, con la richiesta di leggere un comunicato. Non ho intenzione di leggere questa lettera perché non sono la portavoce di nessun gruppo consiliare e non fa parte delle mie funzioni. Se i consiglieri avessero voluto leggere questo comunicato, avrebbero potuto collegarsi e leggere il comunicato durante la comunicazione e poi scollegarsi».

Questo il testo consegnato da tre dei gruppi consiliari presenti tra le minoranze.

«Dopo l’ennesima convocazione in forma urgente del Consiglio comunale, per trattare argomenti che devono essere esaminati ogni anno nell’assise cittadina, abbiamo deciso di non presentarci a questo consiglio la cui convocazione è arrivata alle ore 13.58 di ieri (giovedì, n.d.r.) insieme alla documentazione relativa all’ordine del giorno. Stanchi di essere considerati necessari solo formalmente all’attività democratica. Rappresentando, noi consiglieri, i cittadini che ci hanno votato abbiamo preso questa difficile decisione per sottolineare il non rispetto del Consiglio e di conseguenza della cittadinanza che questa amministrazione ormai da troppo tempo mette in atto».

Nella mattinata di oggi il commento della consigliera PD Barbara Pallucca. «La presidente Tobaldi avrebbe dovuto leggere quelle righe perché il suo ruolo è quello di essere la presidente di tutti, e questo ritengo che sia grave – spiega la consigliera – il regolamento del consiglio comunale dice che lei deve rappresentare tutti. Riteniamo inoltre grave la procedura del consiglio comunale convocato d’urgenza per argomenti da trattare annualmente, come nel caso delle società partecipate senza dimenticare l’arrivo dei documenti a brevissima distanza dall’inizio del consiglio e quindi senza il tempo materiale per conoscere il peso di quei documenti».

(Redazione)

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