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Cronaca

FABRIANO LA ROTATORIA CANCELLATA, SERGIO SOLARI (POLO 3.0): «ALBACINA DEVE ESSERE RISARCITA»

Sergio Solari

Sergio Solari

FABRIANO, 28 luglio 2016 – Nessuna sorpresa, la delibera della discordia non ha incontrato ostacoli e i residenti-elettori della frazione fabrianese di Albacina potranno dire addio – secondo la giunta Sagramola, comunque, in scadenza – per un paio di anni, fino cioè al 2018. Sempre che si reperiscano i fondi necessari, 200mila euro, dalla vendita dei beni comunali all’asta. Staremo a vedere. Di certo c’è che i fondi della Quadrilatero, per l’appunto 200mila euro, saranno ora destinati per il piano di manutenzione straordinario delle strade gruviera della città. In attesa che il consigliere di Noi Assieme, Lilia Malefora, convochi l’assemblea con i residenti di Albacina per farsi indicare i lavori prioritari a mo’ di risarcimento per la presenza, da anni, del cantiere. Poi, l’ufficio tecnico comunale farà i conteggi e si capirà come effettivamente andrà a finire. Questa road-map è stata ribadita dalla stessa Malefora durante il consiglio comunale di questo pomeriggio. «E solo in virtù di ciò, che ho deciso di votare la delibera. Dietro rassicurazioni precise di Sagramola e di Tini».

Anche dall’opposizione si è attaccato per questa scelta elettorale che l’Esecutivo, a pochi mesi dalla scadenza, ha deciso di mettere in atto. In particolare, dure le parole del capogruppo di opposizione del Polo 3.0, Sergio Solari. «Non è possibile utilizzare questi mezzucci per fare campagna elettorale. I residenti di Albacina meritano di essere risarciti. Non è concepibile sperare di vendere beni pubblici all’asta, ben sapendo che sono mesi che le vendite all’incanto vanno deserte, ed incrociare le dita. Magari, come lo stesso Tini ha affermato durante la riunione delle due commissioni consiliari, nel 2018 la rotatoria non si realizzerà più. Con buona pace di chi vive ad Albacina. Ma tanto che importa, in fondo le elezioni del 2017 saranno passate e quelle del 2022 saranno ancora troppo lontane. E, per allora, si penserà sicuramente a nuove promesse».

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