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FABRIANO LUOGHI DEL CUORE FAI: PER L’ORATORIO DEI BEATI BECCHETTI QUASI 6.000 VOTI

Il cuore nell’oratorio

 

FABRIANO, 12 febbraio 20195.598 voti raccolti per l’Oratorio dei Beati Becchetti, per un 72° posto nazionale dei luoghi del cuore ideati e lanciati dal Fai, Fondo Ambientale Italiano. A parimento con la Chiesa di San Liberato di Montegiorgio (provincia di Fermo).

I Dati italiani

Oratorio dei Beati Becchetti

2.227.847 voti, oltre 37.200 luoghi oggetto di segnalazione, 6.412 Comuni coinvolti (l’80,6% dei Comuni italiani). Al primo posto della classifica 2018, con il record assoluto di 114.670 voti, c’è il Monte Pisano situato nel territorio dei Comuni di Calci e Vicopisano (Pisa), colpito il 24 settembre scorso da un disastroso incendio, probabilmente doloso, che ne ha mandato in fumo oltre 1200 ettari.

Secondo gradino del podio per il Fiume Oreto a Palermo, corso d’acqua a carattere torrentizio la cui sorgente si trova nella Conca d’Oro, che per parte della sua lunghezza si estende su un sito di interesse comunitario di grande valore naturalistico. Purtroppo il fiume, che sfocia nel Mar Tirreno dopo aver attraversato la città, risulta particolarmente inquinato per la presenza di numerosi scarichi fognari abusivi e perché viene spesso utilizzato come discarica a cielo aperto. Un primo risultato è già arrivato: dopo decenni di oblio, si sta infatti lavorando alla costituzione di un “Contratto di fiume” con azioni condivise da tutti gli stakeholder.

Terzo posto con 75.740 voti l’Antico Stabilimento termale a Porretta Terme (Bologna) situato nell’Appennino, alle pendici del Monte della Croce, lungo il greto del Rio Maggiore, in abbandono da vent’anni.

E le Marche?

Le Marche nei primi 10 posti nazionali con il soprendente ottavo posto della Abbazia di San Michele Arcangelo, Lamoli di Borgo Pace (Pesaro Urbino), con 24.742 preferenze. Più staccato l’Oratorio dei Beati Becchetti, all’interno del complesso della Chiesa di Sant’Agostino.

All’interno del chiostro l’oratorio dedicato al Santo Sepolcro (purtroppo non visitabile, fortemente a rischio e da recuperare senza dubbi) sorto alla fine del secolo XIV per volontà di due frati agostiniani dopo un viaggio in Terrasanta, fu dedicato al Santo Sepolcro per offrire, a chi vi avesse pregato, l’illusione di trovarsi nei luoghi della Passione di Cristo.

Dettaglio dell’affresco raffigurante l’albero della vita

All’interno si trovano cinque altari: il primo, con dodici scalini, è dedicato al Crocifisso (ora in pinacoteca) ed è chiamato Monte Calvario. A dominare oggi la scena l’affresco dell’Albero della vita. Dipinto dal Salimbeni, rappresenta la Croce stessa dove Cristo è stato crocifisso. Affresco tardo gotico raffigurante un grande albero stilizzato recante ad ogni ramo un medaglione con iscritto una figura di santo. Opera della maturità del grande pittore marchigiano Lorenzo Salimbeni, nativo di San Severino Marche ma attivo anche ad Urbino.

Tutto il gruppo ligneo un tempo contenuto all’interno dell’Oratorio è ora conservato all’interno della Pinacoteca “Molajoli”. L’area è di proprietà della Asur (Azienda sanitaria unica regionale). Il comune è stato sensibilizzato sulle necessità del luogo e anche attraverso la raccolta voti al censimento ci si augura di poter presto intervenire per salvare una delle opere d’arte fabrianesi più belle.

Dopo le firme?

Ora, dopo la presentazione al pubblico dei risultati, inizia la fase progettuale che tradizionalmente segue il censimento. I primi tre classificati, in qualità di vincitori, riceveranno un contributo di 50.000 euro il primo, 40.000 euro il secondo e 30.000 euro il terzo, se ne avranno i requisiti e a fronte della presentazione di un progetto da concordare. Inoltre i referenti dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti potranno candidare al FAI, attraverso il bando che verrà lanciato a marzo 2019, una richiesta di restauro e valorizzazione, legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un cofinanziamento che assicuri un sostegno reale dai territori di riferimento.

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