Segui QdM Notizie

Fabriano

FABRIANO PARTE ANCHE NELLA CITTÀ DELLA CARTA “POTERE AL POPOLO”

FABRIANO, 8 gennaio 2018 – Con l’imminenza delle elezioni politiche del prossimo marzo, anche a Fabriano arriva il nuovo soggetto politico “Potere al Popolo”. Una realtà nata da comitati di lotta per la difesa del territorio e per la difesa dei posti di lavoro, sindacati di base e partiti della sinistra Rifondazione Comunista, PCI, Sinistra Anticapitalista, Risorgimento Socialista.

Trentacinque i partecipanti, tra militanti e storici e volti giovani, che hanno animato l’incontro tenutosi al Bar-Ristorante “Da Mello”, durante il quale è stato presentato il programma di Potere al Popolo. Al centro dell’impegno politico i problemi del lavoro, della scuola e della difesa della Costituzione per un percorso si sta costituendo con un percorso di oltre 100 assemblee territoriali.

Abolire il Jobs Act e tutta “la giungla di contratti di precari”, abolizione della legge Fornero, e della “Buona Scuola”. Questi i tre punti cardine dell’azione politica illustrata da Potere al Popolo. Anche i diritti al centro dell’impegno ed una netta presa di posizione contro i tagli alla sanità e ai servizi sociali. Attenzione anche alle giovani partite IVA, chiedendo per loro l’abolizione degli ordini professionali e un sistema di ammortizzatori sociali. Dal globale al locale: “Potere al Popolo si ripromette, a Fabriano e nelle Marche, di vigilare sulle vertenze Whirlpool, Tecnowind e Fedrigoni, e di continuare la lotta per la difesa degli ospedali territoriali”.

“Dal centrodestra al centrosinistra – osservano – passando attraverso la Legge Maroni ed il Jobs Act senza dimenticare la Legge Fornero, tutte le classi dirigenti hanno fatto qualcosa per distruggere i diritti sociali sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori. I 5 Stelle, che pure erano partiti opponendosi a tutto questo, ora fanno l’occhiolino alla Confindustria e sono controllati da un’azienda privata: anche D’Alema e Bersani, che oggi stanno contro Renzi, hanno votato per le privatizzazioni, il pareggio di bilancio in Costituzione, il Jobs Act.”

A rappresentare la lista sarà Viola Carofalo, una precaria dell’università di 37 anni, che ha scelto di non candidarsi. Con lei, una leadership di altri 8 elementi, per un totale di 5 donne e 4 uomini: tra i portavoce della lista, anche lo storico leader della FIOM Giorgio Cremaschi.  “L’entusiasmo c’è – concludono – e si può toccare con mano: sono addirittura quattro le candidature emerse dal dibattito e che il comitato montano proporrà il prossimo 10 gennaio all’assemblea di collegio di Ancona, quelle di Valeria Carnevali, Stefano Gatti, Maria Renata Priori, Amalia Martellucci”.

(s.s.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News