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FABRIANO «Serve una città attrattiva e aperta alle realtà dell’Umbria»

Sei domande ai rappresentanti delle forze politiche di minoranza sui progetti e su come sta cambiando la città, ecco come ci hanno risposto

 

FABRIANO, 5 ottobre 2020Andrea Giombi è consigliere comunale di minoranza.

Siamo ben oltre al giro di boa della maggioranza pentastellata, facciamo un bilancio sulla visione della città.

«La Città è ferma. Sono circa tre mesi che manca l’Assessore al Bilancio e alle Attività finanziarie, ruolo essenziale soprattutto ora in cui si dovranno spendere le risorse europee del Recovery Fund. Inoltre, è stato revocato l’incarico al Dirigente del settore Assetto e Tutela del territorio, e ciò comporta un’ulteriore inefficienza per il nostro Comune. Difatti, ad oggi non sono stati ancora spesi i 130 mila euro concessi dal Ministero dell’Istruzione per mettere in sicurezza gli ambienti scolastici in riferimento alla pandemia in atto».

Leggendo i numeri delle recenti elezioni regionali, quale analisi le sembra più appropriata.

«È chiaro che si sta passando da un populismo grillino ad un populismo con sfumature di destra. Ciò credo dipenda dall’incapacità del Governo Regionale di affrontare il tema ricostruzione nel sud della Regione e nell’aver mal tutelato l’entroterra regionale. Mi riferisco in special modo alla incapacità di garantire dei servizi sanitari essenziali anche nella nostra zona appenninica. Le Marche è una Regione al plurale che deve essere difesa in ogni suo diverso aspetto».

Le ultime scelte della giunta comunale (Musei gratis, agevolazioni Tari dal 20 al 60% per le utenze non domestiche, Tari invariata per le utenze domestiche e diminuzione del costo della mensa scolastica) vanno nelle direzione giusta per ridare fiato all’economia o sono provvedimenti-tampone?

«Sono provvedimenti corretti. Su questo tema, anche in passato avevamo proposto la creazione di un apposito fondo per tutelare le attività produttive, nonché  di prorogare anche per il 2021 l’esenzione della Tosap (tassa occupazione suolo pubblico), che permetterebbe sia di prevenire meglio il contagio, sia di favorire gli esercizi commerciali. Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, con il gruppo Pd avevamo puntualizzato delle discriminazioni sulla riduzione Tari e per questo avevamo chiesto un passo in avanti alla Giunta. Ad ogni modo, la politica è confronto per il bene comune e questi sono provvedimenti necessari».

Ma il piano di sostenibilità porterà effetti benefici al commercio e all’artigianato?

«Fabriano deve diventare attrattiva e aperta alle Città vicine.

I commercianti del centro storico dicono che il turnover riguarda le chiusure non certo nuove aperture.

«Bisogna che il prodotto carta sia legato maggiormente al territorio. Per questo penso che debba realizzarsi un Festival della Carta in Città che ambisca ad avere una valenza nazionale. È stato assurdo il voto contrario dei 5 stelle. Bisogna inoltre intercettare il turismo umbro e per queste ragioni credo sia stato sbagliato il no dei grillini al gemellaggio tra la fontana Sturinalto e la Maggiore perugina. Le buone idee non hanno un colore politico. Come è stato assurdo sempre il no dei grillini in merito all’ingresso di Fabriano nel Consorzio Frasassi. Solo aprendosi e creando relazioni con tutto un territorio anche il commercio potrà rialzarsi».

Visto che va di moda il tour nelle frazioni, sta pensando anche lei di fare un giretto da quelle parti?

«Le Frazioni vanno sempre difese, ed i cittadini devono essere coinvolti nel valorizzare il luogo in cui vivono, soprattutto se si tratta di una frazione. Per questo ritengo un grave errore che l’Amministrazione abbia disatteso il programma elettorale nella parte in cui non ha voluto far approvare il regolamento dei comitati di quartiere e frazioni».

Intervista a cura di Daniele Gattucci

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