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Cronaca

Fabriano Whirlpool, pressing della Uilm sul Governo

«Occorre al più presto che il governo convochi un incontro per fare chiarezza sul futuro della multinazionale»

Fabriano, 30 agosto 2022 – Dopo la mossa della Regione Marche, con la richiesta al Mise di un tavolo urgente, e l’analisi della Fiom (leggi l’articolo), anche la Uilm esprime le sue preoccupazioni.

La multinazionale occupa nostra regione occupa circa 1.400 persone tra Fabriano e Comunanza, con Isabella Gentilucci (segretaria provinciale Uilm Ancona e responsabile sindacale dei siti Whirpool della provincia) a commentare con durezza lo stallo da parte delle istituzioni nazionali.

«Sconcertante come il Governo non prenda in considerazione la pressante richiesta sindacale di un incontro – spiega in un nota stampa – dopo l’annunciata volontà aziendale di dismissione delle attività in Europa».

«I lavoratori Whirlpool Europei, in particolare quelli del nostro territorio che ascoltiamo giornalmente, stanno vivendo una fase di forte preoccupazione dopo che l’azienda più volte ha manifestato l’intenzione di rivedere le sue strategie nella regione EMEA, manifestando addirittura la propria intenzione di cessione di tutte le sue attività».

«Insieme alle altre Organizzazioni Sindacali – aggiunge la sindacalista – abbiamo promosso iniziative a carattere provinciale per mettere in evidenza come, se la multinazionale americana portasse a termine i suoi intendimenti, il territorio fabrianese già provato dalle tante vertenze andrebbe definitivamente verso una deriva industriale irreversibile. Abbiamo sollecitato la Prefettura, abbiamo interloquito con la Regione Marche in un incontro con l’assessore al lavoro Stefano Aguzzi, ma nonostante anche i loro interventi presso il governo, ad oggi rileviamo una ingiustificata indifferenza da parte governativa».

«Occorre al più presto – conclude Isabella Gentilucci – che il governo convochi un incontro per fare chiarezza sul futuro dei siti italiani che oggi contano 5.000 lavoratori di cui 1.400 nella nostra regione. Non si può lasciare nell’incertezza tante famiglie per tutto questo tempo senza che qualcuno a livello di istituzione centrale, non provi almeno a promuovere un confronto tra parti sociali ed azienda. Il governo si attivi al più presto».

(Redazione)

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