Segui QdM Notizie
;

Attualità

FALCONARA Bivacchi nell’inferno dell’ex Montedison

Chi grida alla vergogna e chi si preoccupa delle condizioni dei disperati che vi si rifugiano

FALCONARA, 15 novembre 2021 – «Ci sono persone che hanno preso la residenza dentro l’area e gli edifici abbandonati e cadenti dell’ex Montedison, con tanto di panni stesi sui fili come se fosse loro proprietà!».

Torna un tema che in realtà non si è mai risolto né sopito: all’interno di quello che fino al 1988, e per quasi 60 anni, è stato uno stabilimento di fertilizzanti chimici e che da lungo tempo attende una bonifica radicale, è segnalata la presenza di diverse persone e anche di famiglie, di etnie diverse, che hanno scelto l’ex Montedison come fosse la loro abitazione principale.

Sui social il dibattito torna a farsi rovente e la questione è al centro delle polemiche.

«Tutti sanno che lì dentro – affermano diversi cittadini di Falconara e di Montemarciano ma anche automobilisti che in quel tratto di Statale transitano quotidianamente – bivaccano nomadi e persone. E’ una vergogna che nessuno si preoccupi di ridare alla zona un minimo di decoro urbano ma anche di cercare di assistere gente che probabilmente ha molto bisogno di essere aiutata».

La questione non è nuova e molto spesso le forze dell’ordine e anche gli agenti della Municipale sono intervenuti per risolverla: dopo poco tempo, però, l’ex Montedison è tornata ad essere l’alloggio di molti disperati e di alcuni balordi.

Stefano Petrelli sottolinea come «la fabbrica fosse un raro caso di archeologia industriale dei primi anni del ‘900 con annesse case per lavoratori: andava recuperata e riutilizzata e non abbandonata al degrado. La spesa per la bonifica, quantificata al momento della dismissione verso la fine degli anni ‘80, sembrava essere di circa 1,5/2 miliardi di vecchie lire, senza avere la certezza di cosa si sarebbe trovato nel sottosuolo».

Più volte, anche in un recente passato, sono intervenuti i Carabinieri della tenenza di Falconara e le persone che sono state trovate all’interno dell’ex Montedison e che vivevano in condizioni di assoluto degrado, all’interno di manufatti pericolanti, erano state intercettate e identificate e per tutti era scattata la denuncia per invasione di terreni ed edifici e di danneggiamento.

Il consigliere di minoranza Marco Baldassini sottolinea che si tratta di una proprietà privata e spetta ai titolari dell’area denunciare la situazione ma alcuni sostengono che in presenza di pericoli e di problemi relativi alla salute, le istituzioni debbano comunque intervenire rapidamente.

C’è poi chi, come Antonio Crocetti, evidenzia l’aspetto umano del problema.

«Dovremo preoccuparci soprattutto delle condizioni di vita miserevoli e di pesante degrado in cui sono costretti a vivere questi poveri disperati, che si cercano rifugio in ricoveri fatiscenti, su un terreno impregnato di veleni, senza alcun tipo di servizio minimo essenziale. La preoccupazione in generale mi sembra che sia cancellare l’esistenza di queste famiglie e persone. Dovremo capire che se accettano di vivere in un inferno come quello sono davvero disperati».

L’ex Montedison fino al 1988 ha prodotto, per quasi 60 anni, perfosfati, fertilizzanti chimici che hanno fatto la fortuna dell’azienda negli anni ’50. Si parla di bonifica e di recupero da lustri ma allo stato attuale è ancora tutto fermo nelle pastoie della burocrazia.

Gianluca Fenucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News