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Cronaca

Falconara Morto Andrea Dubbini, fotografo e artista vero

Lascia un vuoto profondo in tutti quelli che lo conoscevano e tanto dolore nella sua splendida famiglia, domani i funerali

Falconara, 20 gennaio 2023 – Una persona speciale, un artista vero, un fotografo eccellente. Andrea Dubbini, che se n’è andato giovedì sera a 74 anni dopo che lo aveva aggredito un male subdolo e crudele, per tutti era questo: una persona speciale. Era un ottimo fotografo ma anche un apprezzatissimo scultore e pittore.

«Sei andato via fisicamente, ma non andrai mai via da chi ha imparato con semplicità ad amarti. Speciale come pochi, resterai sempre con me sono certa».


«Mancherai da matti amico mio Andrea – scrive Mary Sperti, in sua memoria – sei la cosa migliore che abbia incontrato nella mia strada. Il dolore adesso è immenso ma la tua essenza ci sarà sempre di supporto. Ti voglio un mondo di bene amico. Ora vola alto dove solo tu sai arrivare con semplicità, amore e creatività».

Andrea Dubbini lascia un vuoto profondo in tutti quelli che lo conoscevano e tanto dolore nella sua splendida famiglia, la moglie Serenella Galeazzi, i figli Matteo e Tommaso, le nuore Francesca e Tania, i nipoti Niccolò, Filippo, Vittoria e Giacomo, il fratello Aurelio, le cognate Graziella e Assunta, il cognato Antonio. Era nato nel 1948 e abitava a Falconara Alta con la moglie.

«Era umile, sempre sereno e costruttivo – dice Mary Sperti – rispettoso: gli dicevo che era un uomo d’altri tempi, signorile, educato».

E poi era un artista autentico, un amante della natura e dei viaggi, che si cimentava nei vari temi dell’arte, da quello naturalistico a quello paesaggistico. Spaziava in tutte le tematiche.

«Era silenzioso, talvolta taciturno ma sapeva parlare con gli occhi. Insieme avevamo partecipato ad eventi artistici in ogni parte d’Italia».

Andrea Dubbini era stato un valente tecnico nel settore delle comunicazioni ed era in pensione da oltre 10 anni. Così aveva potuto dedicarsi alla passione della sua vita: l’arte, la fotografia. Celebri i suoi reportage dal Kenia, i safari, dalle isole norvegesi, dalle Fær Øer e le sue mostre che riscuotevano sempre molto successo.

«Era però un papà e un nonno sempre molto presente e disponibile – dice affranto il figlio Tommaso – un uomo legatissimo alla famiglia, una bellissima persona dall’animo gentile. Sarà sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi».

«Saranno le tue fotografie, le tue opere, la tua sensibilità – scrive un amico artista – a ricordarci che si può vivere anche oltre». Da oggi pomeriggio è aperta la camera ardente presso la Sala del commiato Pieroni e domani, sabato, alle 14 si celebra il rito funebre presso la chiesa del Santissimo Rosario.

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