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Cronaca

IL CASO Scomparsa Andreea, oggi il sopralluogo nel casolare di Montecarotto

Il parapiglia nel quale era rimasto coinvolto Simone venerdì scorso in un locale di Jesi e le tracce di sangue sul suo giubbotto

di Nicoletta Paciarotti

JESI, 15 aprile 2022 – La giornata odierna si apre con il sopralluogo che effettueranno gli inquirenti nell’area del casolare di Montecarotto, posta mercoledì sotto sequestro, casolare che ha visto le ultime ore di Andreea Rabciuc, la 27 scomparsa proprio da lì il 12 marzo scorso.

Arriverà il Ris, il Reparto investigazioni dei Carabinieri, che si occuperà di sondare non solo l’edificio, tuttora inagibile, ma anche la roulotte dive in effetti si è svolta la serata tra amici, e l’area circostante.

Sono i primi accertamenti dopo che anche nei giorni scorsi i Carabinieri, le cui indagini sono coordinate dal pm Irene Bilotta, avevano setacciato la zona con l’ausilio dei cani molecolari.

Al fidanzato di Andreea, Simone Gresti, 43enne, unico indagato al momento, presente alla festa la sera precedente la scomparsa della 27enne, sono già stati sequestrati cellulare e tablet.

Indagato per sequestro di persona, in quanto non è stato ritrovato nessun corpo, l’avvocato di Simone, Emanuele Giuliani, di Moie, ha spiegato che il suo assistito è comunque «sereno, anche se dispiaciuto per l’allontanamento della fidanzata e ha fiducia negli sviluppi futuri».

Oltre al casolare, dell’amico Francesco, sono stati posti sotto sequestro l’auto di Simone, un’Audi e quella della madre, il suo tablet, il cellulare – che saranno sottoposti al vaglio dell’analista forense Luca Russo, consulente della Procura nominato ieri – e due giubbotti, quello color militare che quella sera aveva prestato ad Andreea e uno sul quale sarebbero state rinvenute tracce di sangue.

Simone aveva detto che quel sangue appartiene a lui e di aver avuto problemi venerdì sera scorso in un locale di Jesi: il presidente del locale, Marco, che abbiamo intervistato insieme al giornalista di Rai Uno, Marco Piccaluga, conferma.

Da quanto emerso Simone avrebbe insistito due volte per entrare in un circolo privato che, da un anno e mezzo, per motivi che lo stesso presidente non ha voluto rivelare, non gli ha rinnovato la tessera.

Di qui, con l’intervento anche dei Carabinieri, si è acceso un parapiglia durante il quale Simone è stato colpito, prima di andarsene definitivamente.

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