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IL FATTO Lungo l’Arceviese rinvenuto lupo ucciso a fucilate

Drago, il nome dell’animale, era già stato ferito e curato, protestano le associazioni Lac e Lav «per questo vile e spregevole fenomeno di bracconaggio»

ARCEVIA, 12 aprile 2022 – Il lupo Drago, dotato di un radiocollare, in quanto era già stato ferito e ricoverato in un Centro di recupero di animali selvatici, è stato ucciso a fucilate.

La carcassa dell’animale, fanno sapere LacLega abolizione caccia – e Lav – Lega anti vivisezione – Marche, è stata rinvenuta nei giorni scorsi lungo il tratto di strada tra le frazioni di Prosano e Avacelli.

«In un primo momento – fanno sapere le associazioni – sembrava che l’animale fosse stato investito e ucciso da un veicolo, poi gli esami effettuati dal Cras Marche, intervenuto sul posto, hanno evidenziato la presenza di un’ampia ferita da arma da fuoco nel ventre, con il foro d’ingresso di un proiettile».

Si cerca di capire se il lupo sia stato ucciso in una zona limitrofa e trasportato, da chi ha sparato, a bordo della strada, forse per simulare una morte da investimento, o se, pur gravemente ferito, l’animale abbia avuto la forza di trascinarsi vicino alla strada dove è morto». 


Lav e Lac lamentano «il fatto gravissimo dell’ennesimo episodio di uccisione di un lupo nella zona di Arcevia» e ricordano un altro animale ucciso da un laccio trappola lungo l’Arceviese.

«Sono molti e troppi i lupi ammazzati a fucilate, avvelenati o finiti in trappole per cinghiali, ritrovati negli ultimi mesi e anni lungo il tratto appenninico da Arcevia a Fiuminata». 


«Il fatto poi che la Regione, come molte altre Regioni, con la scusa della peste suina, permetta anche in questo periodo primaverile, quindi al di fuori della normale stagione venatoria, che si effettuino braccate al cinghiale, anche nelle vicinanze dei centri abitati – lamentano le due associazioni – non fa altro che esasperare questo conflitto tra cacciatori e lupi. Come pure il pesante clima di odio e di demonizzazione nei confronti del lupo in atto da anni».

 
Lac, quindi, chiede «urgentemente un incontro tra i vertici dei Carabinieri Forestali regionali e delle Province di Ancona e Macerata con le parti in causa, per fare il punto della situazione e stroncare una volta per tutte questo vile e spregevole fenomeno del bracconaggio nei confronti del lupo, ma anche di altre specie animali, che negli ultimi decenni è purtroppo aumentato in modo esponenziale in tutta la regione». 

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