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JESI PRIMA USCITA PUBBLICA DEL COMITATO “INSIEME PER IL SI” AL REFERENDUM, ANDREA PIERALISI: “UNA GRANDE LEZIONE DI STORIA”

ListenerJESI, 27 maggio 2016 –  Palazzo Pianetti, di sera, nella suggestiva cornice della galleria degli stucchi, ha ospitato la prima uscita pubblica, ieri 26 maggio, del Comitato “InSIeme per il Si“, costituito un paio di settimane fa da imprenditori della nostra provincia.

Pubblico delle grandi occasioni e dibattito partecipato, anche intenso, nel merito della riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum nel prossimo ottobre.

Si scaldano i motori, verrebbe da dire, e stavolta è toccato al professor Massimo Rubechi, costituzionalista e consigliere giuridico del ministro Boschi, con un taglio tecnico fortemente orientato ai contenuti, dare il primo colpo di acceleratore, illustrando gli elementi più significativi della riforma.

Una Carta – ha spiegato all’attenta platea il professor Rubechi – nata in un contesto storico particolare, alla fine della seconda guerra mondiale e del ventennio fascista, con la prospettiva dei due blocchi ovest-est pronti a fronteggiarsi in quella che sarà chiamata la guerra fredda. Dalla quale scaturirà, di fatto, per l’Italia, una democrazia bloccata.

rube3Costituzione “divisa in due parti, la prima dedicata ai principi, la seconda nella quale si stabilisce come questi principi debbano essere riconosciuti“. Ed è qui che si andrà a intervenire con “una riforma senza la quale l’Italia si scoprirebbe un Paese irriformabile e, dunque, senza futuro”.

Che rappresenta, in sostanza, nel pieno rispetto delle regole democratiche, un’ultima possibilità di cambiamento per supportare e spingere verso il domani un Paese pronto a raccogliere le sfide del futuro.

Caloroso il saluto, all’inizio, del presidente del Comitato, Andrea Pieralisi, il quale ha toccato tre temi che stanno a cuore a tutti i cittadini, vale a dire semplificazione, costi ed efficienza, strettamente connessi allo spirito e alla sostanza della riforma. E ancora più caloroso il suo ringraziamento, alla fine, al professore, il quale ha avuto il merito “di averci accompagnato in una grande lezione di storia. Ce n’era davvero bisogno”.

Il tutto con la benedizione “non da politico ma da cittadino” dell’on. Emanuele Lodolini.

(p.n.)

 

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