Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi Accoglienza immigrati, una ricchezza per la comunità

Presentati i dati del progetto “Ancona Provincia d’Asilo”, primo in Italia con 29 Comuni coinvolti, capofila il Comune di Jesi e Asp Ambito 9

di Tiziana Fenucci

Jesi, 29 gennaio 2023 – “Ancona Provincia d’Asilo”, presentati all’Asp Ambito 9 i risultati del biennio 2020-2021 del progetto di accoglienza e integrazione dei migranti, che è arrivato a comprendere 29 Comuni della provincia di Ancona e vede il Comune di Jesi capofila insieme ad Asp Ambito 9, che si occupa della parte attuativa.

Quattro gli ambiti territoriali coinvolti: 9, 10 , 12 e 13. Primo progetto in Italia per numero di Comuni coinvolti e 3° per numero di posti di accoglienza ordinaria.

«L’accoglienza riguarda i rifugiati, i minori stranieri non accompagnati e i richiedenti asilo – ha spiegato Gianfranca Schiavoni, presidente di Asp Ambito 9 – e oltre all’aspetto umanitario ha un grande valore sociale in termini di integrazione. Spesso, infatti, gli immigrati sono additati dalla società come un costo, invece la loro integrazione nel tessuto sociale rappresenta una risorsa per il territorio, innescando una microeconomia importante dettata dalla necessità di attivare una rete di servizi costruiti intorno a loro e all’inserimento nella vita sociale».

Samuele Animali, Franco Pesaresi, Gianfranca Schiavoni, Barbara Paolinelli, Sascha Smerzini

Numerose sono infatti le figure professionali coinvolte nella gestione del progetto tra assistenti sociali, mediatori culturali, psicologi, operatori con professionalità economiche legali, bancarie, insegnanti di lingua e addetti amministrativi.

«Si tratta di un progetto su cui ruotano circa 6 milioni di euro l’anno provenienti da fondi governativi, di cui 2 milioni 280 mila sono destinati alla retribuzione degli operatori – ha spiegato Franco Pesaresi, direttore di Asp Ambito 9 -. Nel 2021 si contano 168 figure professionali impiegate nel progetto, a cui si aggiungono 71 collaboratori».

Altri fondi sono inoltre destinati al pagamento delle locazioni degli appartamenti per ospitare i migranti, 98 appartamenti in tutto, all’acquisto di alimenti, vestiario, prodotti per l’igiene e la cura della persona.

«E’ un progetto che porta ricchezza al territorio, i cui fondi vanno a beneficio dell’intera comunità», ha sottolineato Pesaresi. Coinvolto nella gestione dei servizi del progetto un raggruppamento temporaneo di imprese che ruotano intorno all’accoglienza: Coos Marche, Vivere Verde, Polo 9 e Anolf Marche.

I migranti accolti nel 2021 sono 613, di cui 45 nuclei familiari e 19 monoparentali, in prevalenza mamme con figli al seguito, nigeriane in uscita dalla tratta e in fuga dagli sfruttatori. Continenti di provenienza: Africa, per il 58%, e Asia, per il 40%, i restanti dall’Europa. I Paesi di maggiore provenienza sono Pakistan, Somalia, Nigeria, Mali, Afghanistan e Iraq e poi a seguire molti altri paesi asiatici.

Gianfranca Schiavoni, Barbara Paolinelli, Sascha Smerzini

Il sistema di integrazione Sai ha permesso di attivare 482 posti di accoglienza, come ha spiegato Barbara Paolinelli (responsabile unità operativa immigrazione per Asp 9), distribuiti sui 22 Comuni inizialmente aderenti al progetto, a cui si stanno aggiungendo anche i Comuni dell’Ambito 10, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cerreto d’Esi e Fabriano con altri 56 posti.

«A fine 2022, a seguito dell’emergenza delle guerre in Ucraina e Afghanistan, sono arrivati ulteriori fondi ministeriali per altri 217 posti di accoglienza per la gestione dei migranti ucraini e afghani e si sono aggiunti anche i Comuni di Poggio San Marcello, Apiro e Staffolo».

Dopo l’accoglienza e la sistemazione degli immigrati le risorse del progetto puntano alla somministrazione di corsi di formazione e il successivo inserimento nel mondo del lavoro «corsi che abbiamo deciso di organizzare internamente con agenzie di formazione: 159 i beneficiari dei corsi nel 2022, 124 nel 2021 e 130 nel 2020, anni in cui abbiamo dovuto gestire i corsi durante la pandemia, speriamo da quest’anno di poter recuperare».

Alla formazione seguono i tirocini in azienda: 177 attivati sul territorio marchigiano, e i contratti di lavoro: 340 i contratti stipulati a favore dei beneficiari del progetto, di cui 245 di durata inferiore o uguale a sei mesi e 95 di durata superiore.

«Siamo orgogliosi di ereditare un progetto che è stato avviato dalla precedente Amministrazione e sta ottenendo notevoli risultati grazie al lavoro dell’Asp e delle associazioni coinvolte. E’ questo il modo di portare gli immigrati a casa nostra, in una maniera rispettosa delle persone e adeguata a rispondere alle reali esigenze di integrazione. Compito di un’Amministrazione è rendere concreto ciò che è possibile», ha detto l’assessore ai servizi sociali, Samuele Animali.

«Di fronte al fenomeno del calo demografico – ha aggiunto Gianfranca Schiavoni -, dovremo essere sempre più disposti all’accoglienza, un’accoglienza che va strutturata».

Presenti all’incontro anche i referenti di Coos Marche che hanno curato l’elaborazione dei dati e la stesura del resoconto del biennio: Silvia Sorana, ricercatrice e Sascha Smerzini, responsabile Coos Marche.

(foto in primo piano: Samuele Animali, Franco Pesaresi, Gianfranca Schiavoni, Barbara Paolinelli, Sascha Smerzini e Silvana Sorana)

©riproduzione riservata

News