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Cronaca

JESI Addio Fondazione Colocci: il Cda nominerà un liquidatore

Lo scioglimento dell’istituzione culturale all’attenzione del Consiglio comunale: debito di 90 mila euro verso Umimc

JESI, 8 febbraio 2021 – Assemblea straordinaria per la Fondazione Colocci il prossimo 11 febbraio: un solo punto all’ordine del giorno, ossia la delibera di scioglimento e la nomina di un liquidatore.

In occasione del Consiglio di amministrazione dello scorso 11 gennaio, è stato dato incarico alla presidente della Fondazione di interfacciarsi con l’Università di Macerata verso la quale l’istituzione jesina aveva una posizione debitoria di 120mila euro, passati a 90mila dopo l’incontro tra la presidente e il Rettore, Francesco Adornato.

«Dai dati in possesso del Comune – ha detto il dirigente Mauro Torelli – la chiusura della Fondazione si tradurrà in una situazione di pareggio, tenuto conto anche lo stralcio con Macerata. Altri soci hanno fatto fronte ai pagamenti delle quote. Il Comune di Jesi ha un credito verso la Fondazione relativo al canone di locazione per i locali di via Angeloni, di 30mila euro».

La delibera, passata in Consiglio con il voto favorevole della maggioranza e contrario dell’opposizione, autorizza il rappresentante legale del Comune di Jesi a partecipare alla riunione del prossimo 11 febbraio ed esprimersi favorevolmente sullo scioglimento.

«Con il fallimento di Banca Marche, la Fondazione Carisj che prima si poteva permettere di contribuire in maniera determinante in favore della Fondazione Colocci, dal 2015 non ha più potuto – ha ricordato il sindaco Massimo Bacci –.

Stando ai dati dal 2006 al 2015 i ricavi della Fondazione ammontano a circa 8milioni euro, con media di 842mila euro di ricavi annui. Dal 2015 in poi sono venuti a mancare l’80% dei contributi. L’Università di Macerata quando ha capito che non potevamo contribuire ci ha detto che non era più interessata alla collaborazione, quindi abbiamo pensato a un filone diverso con il master di informatica con l’Università di Camerino e alcune aziende del territorio.

Ubi, qualche mese, fa ci ha fatto sapere di non poter continuare a contribuire: siamo quindi arrivati a 137mila. Credo che questa esperienza vada ripresa, sfruttando altre sinergie magari con il coinvolgimento del Comune. Difficile garantire le due dipendenti in forza alla Colocci, mi sono confrontato con loro: c’è la volontà di non disperdere il buono di questa attività».

il cosigliere Animali

«Che ne sarà del patrimonio della Colocci, intendo sia i locali che la biblioteca? – ha chiesto il consigliere Samuele Animali, Jesi in Comune -. Occorre assicurarsi che possa andare ad arricchire il patrimonio di tutta la comunità cittadina». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”291936″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

La maggioranza, votando favorevolmente, ha evidenziato l’importanza di fare formazione per la Colocci e il legare di più col territorio, sottolineando come questo aspetto non abbia funzionato in passato. Votando contrariamente, l’opposizione ha messo in luce la necessità di un progetto culturale ampio, sottolineando che la Colocci non è stata solo formazione ma anche educazione e cultura, l’importanza di far diventare la città attrattiva.

Eleonora Dottori

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