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Cronaca

Jesi Amazon in Spagna, reazioni: già volano gli stracci

La deputata del Pd Alessia Morani attacca il presidente Francesco Acquaroli e il sindaco Massimo Bacci per il mancato investimento a Jesi, ma Carlo Ciccioli (FdI) ai dem: «Strumentalizzazione e interpretazioni fuorvianti»

Jesi, 20 maggio 2022 – «Amazon non investirà a Jesi ma a Valencia in Spagna e la responsabilità, gravissima, è tutta del sindaco Bacci e del presidente della Regione Marche, Acquaroli».

A dirlo è Alessia Morani, deputata del Pd, dopo l’audizione del presidente di Interporto Marche Massimo Stronati. La multinazionale americana ha infatti deciso di effettuare l’investimento relativo all’hub di riferimento centroeuropeo previsto sul territorio di Jesi in Spagna, a Valencia, per la «debolezza della filiera istituzionale».

Alessia Morani
La deputata del Pd, Alessia Morani

«Questa partita è stata gestita con errori, incapacità, confusione da parte di Regione e Comune. Bacci e Acquaroli sono responsabili di questo fallimento e di non dare un futuro a una regione che ha pagato tantissimo la crisi economica, le delocalizzazioni e che in questo momento avrebbe bisogno come il pane di avere investimenti così importanti. Si portano addosso una responsabilità, soprattutto verso le future generazione, che è un macigno».

Pronta la replica, dall’altra parte, di Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia all’assemblea regionale, al termine della seduta congiunta di questa mattina delle Commissioni permanenti. 

«Il Presidente di Interporto Stronati non ha affatto affermato che il progetto di hub europeo di Amazon a Jesi sarà trasferito a Valencia. In realtà, in Spagna sarà implementato il progetto che si sarebbe dovuto realizzare in Francia, a Rouen, nell’hinterland di Parigi. Solo chi non ha competenza può pensare che l’investimento in Spagna sia il sostituto di un investimento nel Centro Europa».

«Come noto – afferma Ciccioli – , la Spagna è l’estremo Ovest dell’Europa e Amazon pensa all’Europa Occidentale, all’Europa Centrale e anche all’Europa dell’Est. Nelle Marche, invece, l’interesse per dar vita a un hub logistico di Amazon fra i più importanti in Europa continua a esserci. La parola chiave è proprio logistico. Le Marche sono dal punto di vista logistico la meta ideale per tutto il traffico merci che attraversa il canale di Suez e punta al Centro Europa: le navi diminuiscono i giorni di navigazione e le merci i giorni di trasporto ferroviario su ferro o su gomma. Questione di riduzione dei costi a cui Amazon è molto attenta».

Carlo Ciccioli, capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio regionale

«Come sempre dal Pd, e fa specie visto che i loro esponenti erano presenti questa mattina durante la riunione congiunta delle II e III Commissione Permanente, vige sempre la strumentalizzazione e le interpretazioni forvianti. Si è dato in pasto ai mezzi di informazione, una nota stampa intrisa di allarmismo e di parziali verità, se non proprio menzogne. Ho contatti quasi giornalieri con i vertici operativi delle varie società: Amazon non è contenta per il ritardo di certo non imputabile alla Regione Marche, ma ad altri soggetti ben identificabili. Abbiamo però, ricevuto, anche personalmente, rassicurazioni sull’immutato interesse per il polo logistico da ubicare nell’interporto di Jesi».

«La realtà è che sull’Interporto si incrociano una serie di interessi confliggenti e storie societarie non sufficientemente solide e capitalizzate che intralciano il buon esito dell’investimento. Aggiungo che tutte le radici di questa storia cominciano dall’Amministrazione Ceriscioli e proprio dal Pd, da lì sono derivati i problemi l’Amministrazione Acquaroli ha dovuto mettere riparo a percorsi arditi anche per tutelare gli ingenti investimenti dedicati all’Interporto e i diritti sui beni della Società».

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