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JESI AMMINISTRATIVE, SCENDE IN CAMPO IL PD: “I CONTI DI BACCI NON TORNANO, NOI ABBIAMO LE CARTE IN REGOLA PER VINCERE”

JESI, 6 febbraio 2017Pierluigi Santarelli, segretario dell’Unione Comunale Pd e il capogruppo consiliare Matteo Marasca, accendono i fuochi della campagna elettorale per le prossime amministrative partendo dalla Casa del Popolo.

Pierluigi Santarelli

Una mossa ufficiale, stavolta, nella conferenza stampa di questo lunedì 6 febbraio, che li vede insieme, seppur anime diverse, ma con l’obbiettivo primario di accelerare tempi che sono stretti se si vuole iniziare a muoversi con decisione e autorevolezza.

Nel mirino, ovviamente, l’Amministrazione uscente, Sindaco in testa – che, come noto, si ripropone – ma non c’è solo da guardare agli altri perché che si critichi chi amministra è scontato. Occorre anche pensare a se stessi  “in quanto la città si aspetta una proposta qualificata di centrosinistra con un candidato autorevole e credibile“.

Lo snodo dovrebbe essere mercoledì 15 febbraio prossimo quando, alla presenza del segretario regionale, l’Unione Comunale esaminerà la bozza di programma, la proposta di coalizione e discuterà della figura da proporre come candidato sindaco “e – dice Santarelli – credo che una soluzione si troverà“.

“Il tempo che ci siamo concessi – prosegue – era necessario perché ci sono aspetti importanti  e impegni altrettanto importanti da affrontare. Stiamo costruendo l’alternativa e non chiudiamo la porta in faccia a nessuno”, anche se “gli altri, in questi 5 anni, dove sono stati?“.

Si passerà attraverso le primarie? Non è dato sapere, per ora, la certezza è che “non si dilazioni ancora sulle scelte – precisa Marasca -. E’ ovvio che ognuno proponga una sua soluzione per il governo della città. Io avrei iniziato molto prima per essere già forti da adesso”.

L’esigenza è quella di “uscire da qui, ritornare in mezzo alla gente – specifica il capogruppo consiliare – perché è con la gente che ci si gioca tutto, stando a contatto con i cittadini. E sarà necessario proporre una candidatura di prospettiva che sappia rappresentare un vero cambiamento perché le carte in regola per vincere le abbiamo”.

Leggeremo nel programma quelle che saranno le carte che propone il Pd, intanto Santarelli qualche puntualizzazione la tira fuori, ricordando come “per far quadrare i conti si sono andate a colpire le fasce più deboli, abbassando la soglia di esenzione Irpef da 15 a 10 mila euro a discapito di chi è in difficoltà economica come pensionati, part time, precariato. La leva fiscale è stata una buona stampella per l’Amministrazione”.

Matteo Marasca

Ma il respiro, secondo il Pd, deve essere più ampio, perché, appunto, i conti non tornano: “Dopo 5 anni di Bacci – rincara Santarelli – cosa viene proposto? Su quali fondi extracomunali potremo fare affidamento in seguito, visto che quelli che sono arrivati sino al 2012 li si deve alla precedente amministrazione e sono stati spesi per le scuole, i contratti di quartiere e per sistemare le strade in campagna elettorale? E il tanto sbandierato calo dell’indebitamento è iniziato prima in modo consistente. Jesi rischia di rimanere isolata, occorre mettere in atto una filiera politico-amministrativa con Regione e Stato e il Pd lo può fare, compresa una sintonia con le altre amministrazioni del territorio. Queste elezioni, infatti, riguardano  anche la Vallesina per un nuovo progetto di sviluppo che intendiamo proporre”.

Come “vanno visti in un progetto complessivo raccolta e smaltimento dei rifiuti, a parte gli aumenti della Tari. Il problema è la qualità del servizio e JesiServizi è un punto di forza dal quale partire. Ma è nelle corde del Sindaco il progetto provinciale  o vogliamo rimanere indietro con il rischio di far lievitare ancora i costi?”.

Ce n’è anche per il Piano Strategico che interessa l’area dell’ex Sadam: “E’ stato commissionato a una società – dice Santarelli – collegata a Maccaferri, cosa ne verrà alla sua azienda? Al  momento ci ritroviamo con una variante che aumenta la volumetria commerciale e riduce le aree produttive nelle quali, tra l’altro, dovrebbe sorgere il palascherma. E questa riconversione quante persone occuperà?“.

Un passaggio anche sulla questione del monumento a Pergolesi e relativo spostamento: “Quello fu un progetto preliminare inteso a captare fondi e non esecutivo. Adesso si va avanti con una volontà specifica anche se da più parti si esprime contrarietà”.

(p.n.)

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