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Cronaca

JESI IL SINDACO BACCI E I NUMERI DELLE RISORSE PUBBLICHE: “LA MATEMATICA NON È UN’OPINIONE E NOI SIAMO STATI ATTENTI E RIGOROSI”

JESI, 6 gennaio 2017 – “Si possono avere divergenze sulle opinioni, non sui numeri. Perché la matematica non è una opinione. E rispetto a chi oggi prova a polemizzare contro la nostra rigorosa gestione delle risorse pubbliche, snoccioliamo questi numeri”.

Così il sindaco Massimo Bacci che aggiunge: “Nel 2012 le entrate tributarie del Comune di Jesi (vale a dire il gettito complessivo derivante da imposte e tasse locali) erano pari a 28,9 milioni. Nel 2017 saranno di 25,8 milioni, con una riduzione di oltre il 10% che, a livello pro capite, è pari a -78,45 euro.

L’allineamento dell’addizionale Irpef di Jesi agli altri Comuni della regione, effettuata nel lontano 2013, non ha registrato alcuna mutazione, malgrado nel frattempo lo Stato abbia tagliato risorse al Comune di Jesi per quasi 25 milioni di euro.

Tra l’altro Jesi, nell’addizionale Irpef, ha scelto di tutelare i cittadini con un reddito al di sotto di 10 mila euro. La Regione Marche ha viceversa scelto di tassare indistintamente tutti con la propria addizionale, che ha per altro un valore due volte superiore a quella di Jesi.

La tassa rifiuti, che per legge deve coprire il 100% del costo del servizio, resta ad oggi di gran lunga più bassa di tutti i Comuni della provincia di Ancona superiori ai 20 mila abitanti (eccetto Fabriano che si trova in zona montana). E questo è stato possibile grazie ad una ottimale gestione di JesiServizi che è riuscita ad ammortizzare al massimo l’aumento dei costi.

Al proprio insediamento questa Amministrazione si è trovata un indebitamento di 26,3 milioni di euro, sceso in cinque anni a 15 milioni, con una riduzione di debito pari a circa 280 euro a cittadino.

E sempre a proposito di eredità: altro che risorse lasciate per opere pubbliche da chi ci ha preceduto, come qualcuno incautamente sostiene! Questa Amministrazione in realtà si è trovata un conto di 3 milioni di euro da saldare per sentenze di condanna relative a cause giudiziarie datate nel tempo rispetto alle quali non era stato effettuato alcun prudenziale accantonamento. Questi sono i numeri. Agli altri lasciamo le opinioni”.

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