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Opinioni

JESI Beni comuni, l’opposizione: «Continueremo a dialogare con tutti»

La minoranza ha partecipato con convinzione al gruppo informale costituito ad hoc, pensando che fosse solo l’inizio di un percorso partecipativo con la cittadinanza

JESI, 28 giugno 2021I regolamenti, soprattutto quelli che dovrebbero qualificare l’azione politica di un’Amministrazione, andrebbero approvati all’inizio (se non del primo mandato, almeno dell’ultimo) e non alla fine, che tanto toccherà a qualcun altro applicarli.

Ma veniamo al contorno (come è stato definito da parte della maggioranza), cioè al metodo partecipativo che questa Amministrazione ha scelto, o meglio, che non ha scelto.

Quando si è pensato al regolamento sulla gestione e cura dei beni comuni, l’opposizione ha fattivamente assicurato collaborazione, partecipando con convinzione (forse più della stessa maggioranza) al gruppo informale costituito ad hoc, pensando che fosse solo l’inizio di un percorso partecipativo con la cittadinanza, cioè con chi poi quel regolamento dovrà farlo suo e praticarlo.

Ed invece ecco che arriva bello e pronto, predisposto dalla sola maggioranza, senza confronto con nessuno e senza aver spiegato il senso di uno strumento come questo. Senza considerare, insomma, che in un regolamento che ha l’ambizione di attuare il principio di sussidiarietà orizzontale, basato sul rapporto di fiducia tra cittadini e pubblica amministrazione, la genesi partecipativa è essa stessa elemento fondante.

Prendere o lasciare; anche di fronte alle sollecitazioni pervenute non solo dai gruppi di minoranza, ma anche da diverse associazioni culturali della città, che però, secondo il Presidente del Consiglio comunale, hanno solo voluto prendere in giro l’Amministrazione.

Bel modo per costruire un rapporto di collaborazione!

Dopo l’approvazione a maggioranza (con l’astensione di tutte le opposizioni) del regolamento, non ci rimaneva altro che proporre una risoluzione dove chiedere, almeno dopo, un iter partecipativo degno di questo nome con forum civici o incontri aperti con chi l’ha già sperimentato, come tra l’altro, in passato, in questa città è già stato fatto.

I consiglieri comunali di Jesi in Comune

Ma la risoluzione aveva la colpa di contenere valutazioni politiche critiche rispetto all’Amministrazione comunale, e questo non si fa.

Ora speriamo che, nonostante tutto, l’Amministrazione colga il nostro suggerimento e comprenda che la predisposizione di un percorso partecipativo formale è compito suo, magari copiando fino in fondo quello che si è fatto a Bologna, dove dopo due anni di lavoro sul campo si è arrivati al regolamento, perché, per dirla con le parole del prof. Cammelli che ha contribuito alla nascita di questo progetto, “il regolamento, con tutti gli adattamenti che le varie situazioni e i diversi contesti richiedono, è molto più un punto di arrivo che non un punto di partenza”.

Noi, dal canto nostro, continueremo a dialogare e confrontarci con tutti, come abbiamo sempre fatto, dentro e soprattutto fuori il Consiglio comunale.

Jesi in Comune

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