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Cronaca

JESI CALEIDOSCOPIO DI NAZIONALITÀ: PRIMEGGIA L’EST EUROPEO E SUBITO DOPO IL BANGLADESH

JESI, 25 febbraio 2016 – Il 2 febbraio scorso demmo notizia della consistenza numerica della popolazione jesina residente alla data del 31 dicembre dello scorso anno; scrivemmo che i maschi erano 19.339 e le femmine 21.146 per complessivi 40.398 iscritti. Di questi, 4.664 (2.148 maschi e 2.516 femmine) risultano essere cittadini stranieri, uomini, donne a bambini provenienti da ben 87 nazioni disseminate in ogni angolo del globo terraqueo. L’etnia più rappresentata è quella rumena che con ben 1.162 unità (406 maschi, 756 femmine) costituisce quasi il 25% degli stranieri; al secondo posto troviamo gli emigrati dal Bangladesh con 566 unità, pari ad oltre il 12%, più distanziata numericamente l’etnia albanese composta da 392 residenti (l’8,36%). Dopo questa terna troviamo i rappresentanti del Marocco (345 8unità), della Nigeria (322), della Repubblica Popolare Cinese (232) e ancora: 204 tunisini, 200 polacchi, 139 dominicani e 115 ucraini. La popolazione straniera residente in città è prevalentemente più giovane rispetto agli  jesini ed ai loro connazionali; i 1.092 iscritti, pari a poco più del 23% del totale, hanno un’età inferiore ai 18 anni e appena 65 (1,39%) hanno un età superiore ai 65 anni. Le più anziane di tutte sono due donne nate nel 1926 e dunque novantenni proprio in questo 2016. In assoluto, però, i residenti più anziani sono 3 vedove che hanno tagliato o taglieranno la torta dei 103 anni; di un anno più “giovane” (si fa per dire) lo jesino più vecchio. La fascia d’età più rappresentata è quella dei nati tra il 1962 ed il 1974 quando agli sportelli dell’anagrafe jesina ci sono state oltre seicento registrazioni; in assoluto sono coloro che festeggeranno il mezzo secolo di vita in questo 2016 a costituire il gruppo più numeroso,  669 unità, seguito dai quasi coetanei nati nel 1970 (667) e da quelli nati nel 1964 (656). La più giovane sposa registrata all’anagrafe festeggerà quest’anno il suo 20° compleanno, mentre il primo maschio iscritto nell’elenco dei coniugati ha già tagliato il traguardo dei 23 anni. Per incontrare i primi cittadini che hanno fatto ricorso al divorzio per interrompere l’unione coniugale dobbiamo arrivare al 1985 per trovare la prima donna ed al 1981 per trovare un uomo; nel complesso gli uomini divorziati sono 371, le donne 555, i vedovi iscritti 500, le vedove 2.887. Completando il quadro della stato civile diciamo che i residente celibi sono 9.445, le nubili 8.564; i maschi coniugati risultano essere 9.026, mentre le donne 9.207. In totale il sesso maschile, tra scapoli, sposati, divorziati e vedovi è costituito da 19.342 unità mentre quello femminile da 21.213.

(s.b.)

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