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JESI CAN SUNGU E REPLAYING HOME, IL SALOTTO TURCO A PALAZZO PIANETTI
9 Dicembre 2016
JESI, 9 dicembre 2016 – Protagonista del ciclo “Visioni contemporanee” a Palazzo Pianetti, è l’artista visivo turco Can Sungu (Istambul, 1983) che attualmente vive e lavora a Berlino.
Nel boudoir del secondo piano – sede della galleria d’arte contemporanea – c’è da stasera, 9 dicembre, sino al 15 gennaio, l’installazione Replaying Home, un collage di frammenti di film turchi girati in Germania sul finire degli anni Settanta e nell’Ottanta del secolo scorso.
Una storia attraverso pezzi di altre storie, insomma, che descrivono e riflettono “l‘incontro-scontro di culture, conseguenti alla grande immigrazione turca di quegli anni”.
L’evento è organizzato dall’Associazione altroQuale, in collaborazione con l’assessorato alla cultura e proprio Cristiano Berti, anche lui artista visivo dell’Associazione – nata Jesi nel 2014 con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea – spiega che “a questo primo momento ne seguiranno altri tre, succedendosi sino a maggio prossimo con Tanja Ostojic, Ulrike Solbrig e Catalin Burcea, artisti che conoso e ai quali ho proposto di venire qui”.
Nel video di Can Sungu si ritrovano, dunque, “lo choc culturale, la forza degli stereotipi, i traumi propri della migrazione. Che i film siano circolati in video cassetta tra gli immigrati turchi e, quindi, siano stati esclusivamente visti tra le mura domestiche, rimanda all’isolamento, alla difficoltà di integrazione“.
Ne deriva che “se la vera casa del migrante sta altrove, nel proprio paese d’origine, lontana e idealizzata, la nostalgia di casa è anche reinterpretazione della propria origine, come indica il titolo scelto dall’artista”.
Il quale usa l’espediente di riprodurre l’angolo tv del soggiorno di un’anonima famiglia turca “nei cui semplici arredi – mobiletto, tappeto, piccolo arazzo, la tv – si mescolano elementi occidentali e orientali”.
(p.n.)