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Cronaca

JESI Caritas “aperta”, nel cuore dell’impegno solidale

Due ore a disposizione dei visitatori che hanno potuto toccare con mano l’impegno e i servizi offerti dalla Fondazione centro servizi Caritas jesina Padre Oscar 

JESI, 20 dicembre 2021 – Apertura straordinaria della Caritas diocesana di Viale Papa Giovanni XXIII ai visitatori, sabato pomeriggio, per conoscerne meglio le attività. Un’apertura che si è svolta dalle 16 alle 18 per poi concludere la giornata con la messa presieduta dal vescovo Gerardo nella chiesa di San Giuseppe.

Come detto dal diacono Marco d’Aurizio, direttore della Caritas diocesana, «ci vuole molto tempo per conoscere la Caritas, abbiamo aiutato tante persone in questi anni di attività, alcuni se ne sono andati senza farci avere notizie, molte volte il disagio sociale è frutto di quello psicologico, c’è qualcuno che rifiuta l’aiuto ma dobbiamo cercare di rispettare i tempi delle persone».

Ci sono due centri d’ascolto che vanno su appuntamento chiamando il 391 379 331 8. Una volta convocati inizia un percorso dove ognuno porta la propria storia e le problematiche che la avvolgono.

Il direttore Marco D’Aurizio

Poi c’è il servizio mensa che però causa emergenza Covid ora si svolge su asporto, la mattina si chiama in Caritas si dice di quanti pasti si ha bisogno poi alle 12.30 si va a ritirare il sacchetto con pranzo e cena composto da primo, secondo, contorno e frutta e talvolta anche un dolce. Una media di 35/40 pasti completi al giorno.

Infine c’è l’Emporio solidale, seguito da Pamela, che l’anno scorso con il Covid ha registrato un aumento di richieste del 70%, non c’è giro di denaro ma tramite un card vengono caricati punti in base all’Isee, quando gli utenti arrivano dall’Asp e in base ai Centri d’ascolto quando arrivano in Caritas.

L’emporio, ci spiega Pamela, «ha sostituito un po’ quelli che erano i pacchi alimentari distribuiti dalle parrocchie. Si possono trovare cibo, pasta senza glutine, minestronecarne, pesce, verdura, caffè, latte, merendine per la colazione, formaggi e prodotti per la pulizia della casa e per l‘igiene personale» .

La carta per l’emporio è valida alcuni mesi, almeno fino a quando la situazione economica non si risolve. L’emporio è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e riesce ad andare avanti grazie alle donazioni della Coop e Fiorfrutta, alla mensa contribuiscono il forno Simonetta, pizzeria Meo, pizzeria Latini di Portavalle, la pasticceria Zoppi e la pizzeria Bianca.

Privati, poi, vengono alla Caritas per cercare badanti referenziate o manovalanza «molte volte – spiega D’Aurizio – è difficile far incontrare domanda e offerta in merito alle competenze lavorative, per questo organizziamo anche corsi con enti di formazione».

C’è anche il servizio alloggio a Casa delle Genti dove ora ci sono 9 ospiti e a Casa alleanza, servizio di seconda accoglienza, dove alloggiano attualmente 6 persone mentre negli appartamenti c’è una ragazza. Quest’anno, poi, con il Servizio civile sono entrati in organico 4 nuovi ragazzi, da maggio, per un anno.

La psicologa Letizia ci spiega che «il disagio economico è pari a quello sociale e non è limitato solo agli stranieri ma al 50% anche agli italiani, segno di grande preoccupazione».

Nel 2020 registrate 1.058 presenze al centro d’ascolto, 10.183 pasti alla mensa del povero, 67 ospiti accolti a Casa delle Genti, 1.496 carrelli di cibo all’Emporio solidale, 410 famiglie assistite dalle Caritas parrocchiali di cui 371 minori e 69 volontari.

«Quest’anno per noi della Caritas sarà un Natale più triste perché abbiamo perso proprio in queste ore una preziosa collega che ci piace ricordare Monica Mazzufferi, 48 anni mamma di 3 figli che era alla reception. Lunedì alle 15 saremo tutti al funerale nella chiesa di San Giuseppe».

Cristina Amici degli Elci

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