JESI Caterpillar, il giudice si riserva sul comportamento antisindacale

I tempi non saranno lunghi, intanto ci si prepara per andare a Roma dove i lavoratori sono attesi dal ministro Andrea Orlando: «Faremo tutto il necessario»

JESI, 18 febbraio 2022 – Si riserva di decidere il giudice della sezione lavoro del Tribunale di Ancona dove oggi c’è stata la seconda udienza – due testimoni per parte – in merito al ricorso sul comportamento antisindacale presentato dalla Fiom Cgil, Fim e Uilm contro la Caterpillar.

Due o tre pullman in allestimento, intanto, andranno a Roma lunedì per la convocazione in presenza alle 14 del tavolo al Mise.

«Andiamo avanti con le adesioni per Roma – Donato Acampora, Rsu Fim Cisl -. Ci sarà il ministro Andrea Orlando. Ci aspettiamo novità lunedì sul fronte del tempo, questo grazie al lavoro fatto in questi mesi».

«Dibattimento lungo in Tribunale – ha spiegato Diego Capomagi (Rsu Fiom Cgil) -. Solide le argomentazioni. Il giudice si è riservato la decisione ma ha detto che si esprimerà in breve tempo».

Oggi pomeriggio nello stabilimento sono arrivati il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia e Ferdinando Uliano, segretario con delega all’automotive, che sta seguendo in prima persona la vertenza Caterpillar.

«Il tempo serve per verificare quali sono le prospettive industriali e le risposte occupazionali, andare a vedere cosa c’è sul tavolo», ha spiegato.

«L’unità dei lavoratori è fondamentale: l’azienda lunedì deve dare una risposta utile a trovare soluzioni. Nomi girano ma non sappiamo la consistenza occupazionale di queste proposte. Sono rimasto scandalizzato che alla specifica domanda sulle proposte presentate dalle aziende ci è stato detto che “ci sono differenze di milioni”. Buttate la gente in mezzo alla strada e ora ne fate una questione di soldi?».

«Non accettiamo che le ristrutturazioni si traducano in multinazionali che lasciano a terra lavoratori e territorio: è inaccettabile. Questa è una vertenza esemplare che deve risolversi bene, la chiusura della procedura deve portare a strumenti che consentano la continuità del lavoro», ha concluso Benaglia.

Eleonora Dottori

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