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Jesi Chiusi dentro, il respingimento dei migranti

Incontro con Paolo Pignocchi, di Amnesty International Marche, per gli appuntamenti del martedì alla Casa del Popolo

Jesi – “Chiusi dentro. I campi di confinamento nell’Europa del XXI secolo”.

Si tratta di una tra le analisi critiche più aggiornate delle brutali politiche europee lungo le frontiere fatte di respingimento dei migranti, esternalizzazione delle frontiere e confinamento in veri e propri campi. Dalla Libia alla Grecia, dalla Serbia alla Polonia, dalla Bosnia Erzegovina fino all’Italia.

Se ne parla in un incontro introdotto da Patrizia Taglianini, in programma domani, martedì 23 aprile (ore 18), con Paolo Pignocchi di Amnesty Inrernational Marche, alla Casa del Popolo di via XXIV Maggio per la rassegna dei Martedì.

Materiale utilissimo considerato il voto finale sul “Patto su migrazione e asilo”, licenziato dal Parlamento europeo il 10 aprile, e gli sviluppi dell’accordo Italia-Albania.

Il volume è curato da RiVolti ai Balcani, una rete multidisciplinare composta da oltre trenta realtà italiane nata nel 2019 e pubblicato da Altreconomia

Ricco di testimonianze dirette, dati e grafici, “Chiusi dentro” sonda le profonde pratiche di trattenimento e segregazione che coinvolgono migliaia di individui in movimento, dal Mediterraneo alle frontiere dell’Est europeo. Attraverso una rigorosa esplorazione delle politiche europee, risponde a domande cruciali sul blocco, il respingimento e il confinamento dell’immigrazione nel nostro continente, fornendo dati e numeri aggiornati.

Un affresco fondamentale considerati i recentissimi sviluppi legati al nuovo “Patto su migrazione e asilo” cui ha dato il via libera il Parlamento europeo e che è fondato su procedure accelerate, respingimenti in frontiera, detenzione delle persone, riammissioni alle frontiere interne dell’Unione europea.

Dentro la splendida copertina a cura di Gianluca Costantini apre i lavori la prefazione di Livio Pepino, già magistrato e presidente di Magistratura democratica, dal titolo “L’eclissi del diritto”. 

Gianfranco Schiavone introduce “Il sistema dei campi di confinamento” mentre Matteo Astuti e Caterina Bove tracciano una panoramica dell’ esternalizzazione del diritto d’asilo.

Dai Balcani al Mediterraneo, più precisamente in Libia a cui la sociologa Monica Massari dedica un approfondimento. Tra violenze e resistenza. Il Border violence monitoring network (Bvmn) ricostruisce invece i brutali metodi delle polizie di frontiera: dalla Croazia alla Serbia. I pushback diventano, sempre di più, il vero strumento di gestione della frontiera, in cui sono coinvolte anche le agenzie internazionali: da Frontex all’International centre for migration policy development (Icmpd) fino all’Organizzazione internazionale per le migrazioni. 

Caterina Bove e Anna Brambila chiudono la prima parte del libro con un approfondimento sulle riammissioni. Autentiche forme mascherate di respingimento. Il libro prosegue poi con un’analisi di diversi casi Paese. La Turchia in primis grazie all’intervento di Mahmut Kacan, poi il “laboratorio Grecia” (Manuela Valsecchi) e la Macedonia del Nord (Erminia Rizzi e Ivana Stojanova). 

Nikola Kovačević ci porta in Serbia dove “trattenere è la regola”. Mentre Silvia Carbonari dedica un approfondimento allo “snodo della Bosnia ed Erzegovina”. Ci si sposta più a Nord al confine Polonia -Bielorussia (Davide Pignata) con un focus anche su Lituania e Lettonia (Duccio Facchini) per poi arrivare all’Italia.

La spirale del confinamento, dai Cpr agli hotspot (sempre a cura di Facchini), all’accordo con l’Albania, fino ai campi di accoglienza con i “casi di scuola” di Cornocchio e Martorano a Parma, raccontati da Michele Rossi del Ciac di Parma. 

“Chiusi dentro” non denuncia solo le violazioni dei diritti umani, ma offre anche uno sguardo sulle pratiche di resistenza che emergono in risposta a questa crescente opacità delle istituzioni europee. Il libro rappresenta una risorsa preziosa per coloro che vogliono comprendere le sfide e le contraddizioni delle politiche migratorie europee contemporanee, invitando alla riflessione critica sul presente e sul futuro dell’Europa.

© riproduzione riservata

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