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Cronaca

JESI Colpito da infarto, salvato dal vigile del fuoco Roberto Mazzarini

Dante Torcoletti

All’improvviso, senza un segnale premonitore: fondamentale il soccorso, il pompiere ha chiamato il 118 e iniziato il massaggio cardiaco

JESI, 14 luglio 2021 – Ci è voluto il sangue freddo, e un corso di primo soccorso, per salvare la vita allo jesino Dante Torcoletti, 48 anni, colpito da infarto mentre era al bar lo scorso sabato 3 luglio. Il malore all’improvviso, senza alcun segnale premonitore mentre era al circolo di via delle Nazioni con alcuni amici.

Roberto Mazzarini

Dante Torcoletti è crollato a terra battendo violentemente la testa. Sarebbe sicuramente morto o nella migliore delle ipotesi avrebbe avuto terribili conseguenze neurologiche se non fosse stato per l’intervento di un Vigile deF fuoco, Roberto Mazzarini che, non in servizio, si trovava casualmente presente.

«Per fortuna ero lì e avevo recentemente fatto un corso di primo soccorso con i Vigili del Fuoco con cui lavoro al distaccamento di Falconara – spiega il pompiere jesino, prontamente intervenuto -. Ho subito eseguito il massaggio cardiaco e messo dello scottex sulla bocca per la respirazione. Ho avuto un attimo di smarrimento ma poi sangue freddo: all’inizio credevo fosse un malore, poi ho visto che non respirava. Il 118 è arrivato poco dopo: ho proseguito il massaggio mentre i sanitari controllavano i parametri vitali e hanno attaccato il defibrillatore».

Non è obbligatorio e in tempo di Covid anche rischioso, ma nonostante questo non ha esitato a fargli anche la respirazione bocca a bocca. Chiamata nel frattempo, l’eliambulanza ha trasportato lo jesino a Torrette.

«La famiglia ha ringraziato con una lettera il Comando dei Vigili del Fuoco – prosegue – per me la cosa più importante è poter riabbracciare Dante che è un amico e sensibilizzare le persone sull’importanza di frequentare corsi di primo soccorso perché possono salvare la vita di un’altra persona».

Dopo alcuni giorni di terapia intensiva, sedato e intubato, lo jesino si è ripreso e se ora sta bene «è grazie a Roberto – spiegano i familiari -. Questa storia potrebbe sensibilizzare molti sul tema delle morti improvvise da arresto cardiaco e sulla importanza della prevenzione e della formazione».

(e.d.) (c.c.)

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