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JESI Contrassegno di Stato per il Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica

Il vino marchigiano a scuola di competitività

Fascette per le Doc che vantano una produzione di 20 milioni di bottiglie l’anno, Alberto Mazzoni: «Salto di qualità necessario»

JESI, 1 settembre 2020Contrassegno di Stato, da oggi, primo settembre, per le doc Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica. Due denominazioni che complessivamente contano su una produzione media di circa 20 milioni di bottiglie l’anno.

 

Il conseguimento delle fascette di Stato, gestito dall’ente terzo di certificazione Valoritalia, giunge quindi al traguardo dopo un iter avviato lo scorso anno. Una Fase 2 per il principale vitigno della regione che per il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), Alberto Mazzoni (foto in primo piano), rappresenta «una svolta determinante in ottica di miglior tracciabilità e lotta alla contraffazione in favore di un prodotto che sta divenendo sempre più internazionale».

«Trasparenza, controllo e gestione della produzione e della qualità del Verdicchio sono le ragioni che ci hanno spinto ad aderire a questa nuova fase. Un salto di qualità necessario per assecondare il crescente sviluppo della denominazione e dei suoi produttori», ha concluso il direttore del maxi consorzio marchigiano, che conta 472 soci e 16 denominazioni tutelate.

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