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JESI COPPI CEMENTATI, RONDONI SFRATTATI DAI NIDI: FORESTALE ALLERTATA

Dopo i lavori alla chiesa di San Pietro Apostolo monta la protesta: «Siamo disposti a scendere in piazza per manifestare» afferma Catiuscia Di Bernardo.  La Polizia Locale aveva stilato un verbale, interessata anche la consigliera comunale Silvia Gregori

JESI, 20 marzo 2019 – «Me ne sono accorta una settimana fa, appena hanno tolto il telone e l’impalcatura davanti alla facciata della chiesa: non è possibile che abbiano cementato i coppi nei quali i rondoni, una specie protetta, facevano il nido. Non va bene».

La chiesa è quella di San Pietro Apostolo, in pieno centro storico, interessata dai lavori per i danni subiti dal terremoto, lavori che sono all’epilogo proprio in questi giorni anche se ci sono ancora le transenne del cantiere. Lavori che hanno riservato una spiacevole sorpresa.

È molto preoccupata Catiuscia Di Bernardo, che abita lì a due passi, anche perché «fra poco i rondoni arriveranno, tempo un paio di settimane, e non troveranno più il solito posto per fare il nido. Non solo, ma qui transitano anche quelli provenienti dalla Germania e diretti in Sicilia, una sosta molto frequentata: da che mi ricordo io, almeno da 50 anni». Ma visto che la chiesa è antica, lì i rondoni vanno sicuramente da secoli, considerato che amano nidificare sempre nello stesso luogo, tramandandoselo di generazione i generazione.

Al numero telefonico di Catiuscia fanno riferimento quanti hanno bisogno di una mano nel soccorrere questi animali quando cadono e non riescono a riprendere il volo e lei, di buon grado, è divenuta ormai il referente cittadino della LipuLega italiana protezione uccelli -, insieme ad altre cinque volontarie, tanto che in un solo colpo, le è capitato di ospitarne ben 28 esemplari – sempre con il placet della Lipucurati, nutriti, e rimessi in libertà. Grazie al sostegno anche di un veterinario di Corinaldo, il dottor Massimiliano Mazzanti «professionista e persona davvero eccezionale che ci aiuta gratuitamente quando abbiamo bisogno del suo intervento».

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La chiesa di San Pietro Apostolo

Nell’agosto scorso era già intervenuta quando aveva visto che la facciata della chiesa era stata coperta dai ponteggi creando un ostacolo ai nidi per l’uscita e l’accesso «tanto che ho informato la Polizia Locale la quale ha stilato anche un verbale: i lavori esterni si sono fermati per proseguire all’interno. Solo che adesso mi sono ritrovata di fronte a questa situazione che è stata anche rinforzata dalla presenza di elettricità e spuntoni».

La domanda ora è: «Perché se si sapeva che lì nidificano i rondoni, i coppi sono stati chiusi, cementandoli? Chi ha permesso questo?». Anche i Carabinieri Forestali sono stati interessati del caso e presto interverranno.

«Sapendo come segua con partecipazione e interesse tutte le questioni legate al benessere degli animali, impegnandosi in prima persona – ha poi aggiunto Catiuscia – ho contattato pure la consigliera comunale Silvia Gregori la quale, naturalmente, si è presa in carico anche questo problema».

Adesso non resta che attendere gli sviluppi, anche se di tempo non è che ce ne sia molto per riportare la situazione a quello che era prima dell’intervento di ristrutturazione dell’edificio.

«I rondoni sono animali protetti – sottolinea ancora Catiuscia – e so che in città come Milano, Roma, Firenze ci sono  regole ben precise da rispettare in materia, un pertugio chiuso te lo fanno riaprire subito. Questi sono animali fondamentali per l’ecosistema ma non si possono difendere da soli e allora qualcuno lo deve fare per loro».

Ma non è finita qui, perché «se sarà necessario siamo disposti a scendere in strada per manifestare tutta la nostra rabbia di fronte a questa ingiustizia».

Pino Nardella

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