Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi Da Santiago di Compostela alla “Fine della Terra”, e ritorno

Dopo l’itinerario francese, inglese e portoghese, stavolta l’associazione Shambhala ha scelto il cammino giacobeo, al quale hanno partecipato da Jesi, Falconara e Ancona

Jesi, 20 agosto 2022 – «Non c’è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente e senza fretta, non c’è meta troppo lontana per chi vi si prepara con pazienza».

Finisterre

Sulla scia di questo mantra è iniziato il viaggio per Santiago de Compostela, organizzato dall’associazione Shambhala Jesi, che ha coinvolto un variegato gruppo di partecipanti, 22 in tutto, provenienti dalla Vallesina e da Falconara e Ancona. Il gruppo ripartirà questo sabato per rientrare in Italia, dopo aver percorso 140 km a piedi, in una manciata di giorni: dall’8 al 15 agosto.

«E’ il quarto viaggio a Santiago– raccontano le organizzatrici di Shambhala, Tiziana Gherardi e Roberta Ambrosi –. Dopo l’itinerario francese, inglese e portoghese, stavolta abbiamo scelto il cammino giacobeo, che parte da Santiago per arrivare a Finisterre e Muxia. Due mete che nell’antichità i pellegrini raggiungevano per ammirare il sol invictus, il sole che muore nel mare ed è simbolo di rinascita interiore. Una rinascita alla quale tutti noi aspiriamo, soprattutto dopo la pandemia».

Durante il Medioevo infatti, questo lembo di costa era considerato il punto più ad occidente della terra (finis terrae), il luogo in cui le popolazioni preromaniche credevano che le anime salissero al cielo, uno spazio mitico e simbolico la cui storia è frutto della mescolanza di tradizioni pagane e cristiane. 

«La fatica del pellegrinaggio – racconta Tiziana – è stata completamente ripagata al momento dell’arrivo a Muxia, il 15 agosto, quando abbiamo raggiunto il Santuario della Vergine della Barca, in cui si stava celebrando l’Assunzione, con la benedizione e la processione in mare delle 3 Marie, accompagnata dagli strumenti musicali del posto. Secondo una delle tradizioni, sembra che la Madonna sia apparsa proprio in quei luoghi a San Giacomo, esortandolo a continuare il cammino per evangelizzare l’intera zona».

Un itinerario che suscita grande fascino tra i visitatori, sia per chi lo affronti con chiave simbolica sia per chi lo consideri un viaggio turistico.

«Si tratta di un percorso paesaggisticamente molto variegato – dice Silvano Bronzini, uno dei partecipanti – bello da visitare e ben organizzato. I sentieri per arrivare a Santiago sono tantissimi e tutti ben mappati. Lungo la strada ci sono tanti punti di sosta, ristoro e ostelli per dormire».

Il gruppo, composto da partecipanti di età eterogenee, ha condiviso il cammino procedendo sempre unito e condividendo la fatica e il fascino dei luoghi.

«Durante il pellegrinaggio si attiva una grande solidarietà tra i partecipanti e anche con i viaggiatori che incontravamo – spiega Tiziana Gherardi -. E nonostante la fatica si ha sempre la sensazione di dover andare avanti e di essere guidati verso la meta».

Ogni giorno, a fine tappa, i partecipanti si dedicavano a momenti di rilassamento con lo yoga e con massaggi a coppie per scaricare le tensioni fisiche della giornata e ricaricarsi, pronti per partire il giorno dopo, per un Buen Camino.

Tiziana Fenucci

©riproduzione riservata

News