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JESI Daniele Cassioli: «Lo sport al centro di un progetto educativo sano» (foto)

Il grande campione di sci nautico paralimpico, cieco dalla nascita, ha incontrato studenti, associazioni, creato un feeling incredibile in tre giorni di permanenza in città e un pomeriggio al Teatro Concordia di Cupra Montana

JESI, 20 ottobre 2021 – Con Daniele Cassioli tocca dare di numero: 25 titoli mondiali, 25 europei, 41 titoli di campione d’Italia. Il più grande campione di sci nautico paralimpico di sempre, cieco dalla nascita ma capace di imprese al limite delle possibilità umane.

Ha incontrato studenti e associazioni, il Ct Roberto Mancini, creato un feeling incredibile in tre giorni di permanenza a Jesi sempre accompagnato dal past president Lions Roberto Pacini – con un appuntamento anche al Teatro Concordia di Cupra Montana, ospite delle parrocchie cuprensi e di don Giovanni Rossi -, tutto questo grazie alla tenacia e all’amicizia che il Lions Club locale del presidente Giorgio Bartolucci ha nei suoi confronti condividendo gli stessi valori, col supporto stretto dell’Uisp.

Roberto Mancini, Daniele Cassioli e Piero Bologna

E’ un giovane che smetteresti mai di ascoltare e soprattutto di “sentire”. Le sue storie sono un approccio da bombardiere che sgancia il suo carico a grappolo sul terreno fertile che le menti giovani, e non solo considerato chi sta scrivendo, offrono. Ma non generano morti o distruzione, sono bombe di cultura sociale, di psicologia, di sinergia, di empatia con chi è di fronte.

Non li vede, Daniele, ma li sente vicini, come è avvenuto nella sua permanenza, da venerdì scorso a domenica, in città.  

«La mia storia assomiglia a quella di tanti altri, quanti rischiano, all’inizio del cammin di nostra vita, di incastrarsi nella tristezza perché non vedono, rischiando di partire con una vita a metà. Il confronto coi ragazzi serve, spero, ad aiutarli nel confronto con la gestione delle difficoltà, e la nostra responsabilità gioca un ruolo decisivo, straordinario».

 Da bambino avrai avuto, subito forse, da parte dei compagni di scuola qualche episodio spiacevole, sai, è un’età in cui non tutto si riesce a definire…   

«Ne sono uscito costruendo piano piano coi compagni un clima di dialogo. E soprattutto con degli adulti, sono loro che debbono prendersene la responsabilità, i ragazzi crescono nel modo in cui vengono educati e quello che buttano fuori talvolta lo fanno per attirare l’attenzione dei più grandi. La scuola non serve soltanto a imparare a memoria le prime cento pagine del programma scolastico ma è un luogo in cui coltivare l’intelligenza emotiva e la capacità di avere empatia nei confronti dei sentimenti dell’altro o degli altri. Chi bullizza non riesce a percepire il dolore dell’altro, perché magari l’ha provato ma non l’ha mai elaborato. Serve un clima sano in cui muoversi, e a questo debbono contribuire gli adulti, in un ambiente di crescita armonica».

Daniele Cassioli al Teatro Concordia di Cupra Montana con il sindaco Enrico Giampieri
Serve molta fiducia negli altri…

«Io mi fido ciecamente (e sorride, ndr) degli altri, non puoi farne a meno, è come se avessi “subìto” la fiducia fin da piccolo. Abitua ad aprirsi. Quando non ci fidiamo di qualcuno, in realtà rinunciamo a conoscerlo, così come del futuro. Se non siamo “aperti” e fiduciosi, il nostro approccio sarà soltanto molle, quasi da già sconfitti. La guida che mi ha accompagnato a fare il record del mondo nel salto sugli sci d’acqua è una persona che mi conosce a…  fondissimo e lo stesso vale per me. La nostra fiducia reciproca rende i rapporti più performanti, più veri. E’ uno slovacco. Gli ho detto: ah sì, io  ceco e tu slovacco!!!».

L’incontro con gli studenti al Teatro Concordia
Cosa si prova in quei secondi in cui si vola in aria saltando dal trampolino in attesa di ricadere in acqua?

«Un enorme senso di libertà. Attraverso l’impegno, l’allenamento costante per anni e l’orientamento del pensiero che ti stimola a raggiungere qualcosa di nuovo, arrivano risultati incredibili, che non sono solo gli oltre 21 metri del salto ma la fortuna di vivere quei due, tre secondi sospeso fra cielo e acqua».

Hai scritto, in “Il vento contro”, il tuo primo libro, una lettera allo sport. A parte la privacy, che gli hai detto?
Daniele Csssioli e Giovanni Filosa

«Gli ho detto dello stato delle palestre nelle scuole, dei genitori che non vogliono fare allenare i figli perché “o Dio, si ammalano! Poi mi sudano chissà cosa gli succede!Lo sport deve essere, gliel’ho soltanto ricordato, al centro di un progetto educativo sano per i nostri figli, per i ragazzi ma anche per gli adulti. Mens sana in corpore sano si riferisce a ogni età».

Giovanni Filosa

(foto in primo piano il meeting Lions Club al Circolo Cittadino: da sinistra il cerimoniere Paolo Mariani, Daniele Cassioli, il presidente Giorgio Bartolucci e Marco Candela, secondo vice governatore Lions Distretto 108 A)

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