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Cronaca

JESI Elezioni, Marco Cercaci: «La città deve tornare ad avere una leadership»

Il candidato Sindaco di Italexit e Popolo della Famiglia spiega: «Riappropriarsi del ruolo di piccola Milano delle Marche»

JESI, 17 aprile 2022 – «La scelta di accettare la sfida come candidato a Sindaco di Jesi l’ho voluta fare per due diversi motivi: innanzitutto la stima che nutro per il senatore Gianluigi Paragone, una persona competente e appassionata che mi ha fatto riavvicinare alla politica l’altro motivo è l’amore per la mia città dove sono stato assessore alla cultura, un’esperienza davvero formativa e importante».

Così l’avvocato Marco Cercaci, 57 anni, il candidato Sindaco della coalizione Italexit per l’Italia e Popolo della Famiglia.

«La conoscenza con Paragone mi ha dato lo stimolo per riappassionarmi alla politica, poi la condivisione di idee con persone di Jesi come Massimo Gianangeli mi ha dato la certezza di voler scendere in campo per dare un contributo alla crescita della mia città che deve tornare ad avere un ruolo di primo piano nell’ambito di un territorio che conta oltre 100 mila abitanti. Jesi deve essere un punto di riferimento nelle Marche e fuori dalla regione. Anche da assessore alla cultura cercai in ogni modo di valorizzare la mia città: ho dato impulso al teatro Pergolesi con una circuitazione lirica che aveva coinvolto tutte le provincie della regione con Jesi comune capofila e punto di riferimento. Il progetto poi è stato affossato dalla giunta che prese il nostro posto».

«Ero riuscito a entrare nel Consiglio di amministrazione come rappresentante jesino dei teatri di tradizione, un ruolo che mi metteva direttamente a contatto col ministero e consentiva al Pergolesi di avere grandi chance. Anche per il polo del complesso di San Floriano mi ero speso con un progetto ambizioso che doveva avere una valenza culturale importante che oltre al museo archeologico del territorio avrebbe dovuto ospitare un teatro auditorium per allestire convegni, spettacoli ed eventi, una grande area di esposizione per mostre itineranti, un laboratorio di restauro in stretta sinergia con la Soprintendenza di cui per 18 anni sono stato ispettore onorario e un sito archeologico nei sotterranei della cosiddetta cisterna romana che potrebbe anche rivelarsi molto importante come esempio di terme romane».

Marco Cercaci, oltre ad essere stato assessore alla cultura del Comune di Jesi, è stato per 10 anni il Presidente del Consorzio Pubblico Città Romana di Suasa, un importantissimo parco archeologico regionale. Ha avuto vari incarichi pubblici, è stato membro dello staff del Sindaco di Filottrano nel settore della cultura, presidente nazionale di associazioni di musica lirica e sinfonica, regista di produzioni teatrali e di film che hanno riscosso successo di critica e di pubblico, è organista del Duomo di Jesi: la cultura è il suo habitat naturale. In ambito jesino ha realizzato il Museo dedicato a Giovan Battista Pergolesi e ha sempre cercato di valorizzare il centro storico.

«Jesi è divenuta anonima e invece deve tornare a essere punto di riferimento  del territorio. Come si può tornare ad avere una leadership? Bisogna puntare su progetti concreti, realizzabili e chiari: il turismo e la cultura, ad esempio, possono essere volano di crescita della città e di sviluppo anche commerciale ed economico. Jesi può essere un polo dove divenga protagonista il cinema con una scuola di cinema e di audiovisivi soprattutto per valorizzare un centro storico che ora è abbandonato a se stesso e all’impegno e all’intraprendenza dei singoli esercenti».

«Occorre dare una sferzata in modo che il centro storico diventi fruibile dagli jesini e dai turisti. Sotto al municipio c’è una Rocca del 1400 e mi chiedo, ad esempio, perché non si riporti alla luce: sarebbe un altro motivo per rilanciare la città e il turismo e veicolare a Jesi tanta gente, molti appassionati di arte e di storia. E poi come non pensare all’ospedale Carlo Urbani? Come si fa a non capire che bisogna investire tutte le energie possibili per renderlo un punto di riferimento di eccellenza? Ho presente un articolo giornalistico del 2015 dove si denunciava la carenza di personale e la poca efficienza del pronto soccorso, con attese di 12 ore: dopo 7 anni la situazione è la stessa, anzi forse è peggiorata! Non è stato fatto nulla. Il Sindaco deve pensare ai propri cittadini, deve ascoltare la gente per individuare i problemi e risolverli coinvolgendo i dirigenti comunali. E poi il rilancio non solo culturale ma anche commerciale del centro storico: contestiamo le multinazionali perché vogliono le grandi catene e causano la chiusura dei piccoli esercizi che invece caratterizzano la città. Un Sindaco deve difendere le peculiarità del suo territorio. Jesi deve tornare a essere la piccola Milano delle Marche».  

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