Segui QdM Notizie
;

Cronaca

JESI Esame di maturità in mascherina: «Quante occasioni perse…»

Rebecca Freddi, maturanda del “Galilei”:  «Non avrei mai pensato di poter dire che mi è mancato stare in classe»

JESI, 8 giugno 2020 – Prenderanno il via il prossimo 17 giugno gli esami di maturità che si svolgeranno in maniera nuova: un solo colloquio orale in tutte le materie per i maturandi dell’epoca covid.

Rebecca Freddi

Esame più snello ma certo non mancano le preoccupazioni per ragazze e ragazzi che si trovano ad affrontarlo.

Rebecca Freddi ha 18 anni e frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Galilei di Jesi.

Come si svolgerà questo esame?

«Tutte le materie saranno portate all’orale e portiamo un elaborato nella materia di indirizzo, nel mio caso sarà in Scienze umane e diritto. Il docente di italiano sceglierà un brano da farci analizzare e cercheremo di collegare le diverse discipline a seconda di quello che ci viene chiesto. Porteremo anche una presentazione sull’attività svolta come stage e ci sarà anche una parte dell’esame che verterà su cittadinanza e costituzione».

Quando avete saputo con certezza come si sarebbe svolto?

«Una decina di giorni fa: i docenti ci sono venuti incontro spiegando le modalità ma il tempo a disposizione non è stato molto considerando anche che eravamo nel pieno delle lezioni della didattica a distanza. Alcuni docenti ci hanno interrogato sui programmi per fare una sorta di simulazione: effettivamente una “prova” di esame dovevamo farla ma il tempo che manca al 17  è talmente poco che è stata annullata; inoltre molti insegnanti dovevano portare avanti i programmi».

La commissione sarà composta da tutti docenti interni a eccezione del presidente che è esterno.

Studentesse e studenti dovranno indossare la mascherina e portare libri propri nel caso la prova richieda l’analisi di un testo o di un’immagine.

Ti sarai confrontata con i tuoi compagni di classe, come vi sentite ad affrontare l’esame così?

«Ci sentiamo sfortunati: è toccato proprio a noi. Penso alle tante occasioni perse che fanno parte della vita dell’ultimo anno delle superiori, come la gita o i 100 giorni».

Sei in ansia per l’esame?

«Ancora no e questo è strano per come sono io. Probabilmente perché stando a casa si percepisce di meno che il traguardo sta arrivando, è più difficile rendersene conto. Credo che se fossimo stati a scuola avrei già provato ansia».

Si chiude così un anno fuori dall’ordinario, caratterizzato dalla didattica a distanza che ha occupato solo alcuni mesi ma che sembra sia durata molto.

Come hai vissuto questa esperienza unica?

«Effettivamete la didattica a distanza è sembrata durare un tempo infinito. Devo dire che mi è mancato stare in classe e che mai avrei pensato di dire questo».

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News